“Non è facile per le scuole italiane e del Mezzogiorno in particolare competere con le scuole dei grandi colossi economici mondiali nel settore della ricerca...
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Un Sabato delle Idee quello ospitato dall’Istituto Tecnico di Fuorigrotta, nell’ambito della trentaduesima edizione di “Futuro Remoto”, che è stato all’insegna delle eccellenze dei giovani cervelli napoletani con gli allievi del Righi che hanno presentato alcuni dei loro migliori progetti nel settore dell’intelligenza artificiale. Quello illustrato da Emilia Napolano si chiama“Follow the Sun” ed è basato sull’orientamento automatico di un pannello solare verso una fonte di luce o di calore. “F.I.D.O - Fare-Interpretare-Descrivere-Osservare” è, invece, il progetto presentato da Antonio Grassini: un cluster di computer realizzato dagli alunni dell’Augusto Righi in collaborazione con il CSI, il Centro di Calcolo Interfacoltà dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Una connessione fondamentale quella tra scuola e Università per lo sviluppo del settore della robotica” hanno sottolineato i Rettori del Suor Orsola e della Federico II, Lucio d’Alessandroe Gaetano Manfredi. Una rivoluzione, quella della robotica, che abbraccia tantissimi settori: dall’ingegneria alla medicina, dalle scienze umane ai beni culturali come è emerso dagli interventi di Bruno Siciliano, presidente di “Icaros” il Centro Interdipartimentale di Ricerca in Chirurgia Robotica dell’Università Federico II e di Roberto Montanari, docente di Nuove tecnologie per i beni culturali e direttore del Centro di Ricerca Scienza Nuova dell’Università Suor Orsola Benincasa.
Eccellenze campane a confronto con due dei più grandi centri di ricerca italiani nel settore dell’intelligenza artificiale, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste diretta da Stefano Ruffo e ilCampus Bio-Medico di Roma che, con l’intervento del Pro Rettore,Eugenio Guglielmelli, ha annunciato la nascita di “una rete universitaria per la ricerca nel settore della robotica”. Un tavolo di lavoro al quale già ci sono le Università della Campania. Una regione con grandi eccellenze nella formazione e nella ricerca che come ha saputo notare anche un ragazzino di 17 anni avrebbero bisogno di maggiore sostegno per spiccare il volo. Iniziando da un semplice volo per Boston. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino