Super intelligente ed empatico. Queste le due caratteristiche che descrivono Laila, il chatbot, l’agente conversazionale, ideato da Mazer, startup campana, che...
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Sul mercato oggi esistono due tipi di chatbot: alcuni sono software che seguono un semplice modello di domanda e risposta, altri usano l’intelligenza artificiale e imparano in automatico dal comportamento degli utenti. «Abbiamo abbandonato entrambi gli approcci per ripartire dalla simulazione del funzionamento del cervello umano, aprendo una terza via ancora inedita», spiega Gianfranco Fedele, ricercatore informatico ed esperto di marketing automation, è cofounder della startup.
Unendo i due linguaggi di programmazione in uso oggi per i chatbot (Aiml e Npl) Laila diventa una novità nel panorama. Migliora l’interazione con gli utenti attraverso emoji e gif e con la «sentiment analysis» comprende e si adatta alle emozioni dell’interlocutore. Gli utilizzi di Laila sono molteplici: «Laila non solo supporta le operazioni di customer care - continua Pappagallo - sa anche guidare gli utenti negli acquisti, offre consigli, sconti e promozioni. È una soluzione per automatizzare i processi di lead generation e remarketing, che oggi vengono realizzati dalle aziende con una grande quantità di sprechi».
Laila nasce Caserta come idea di Mazer Srl che ha dato vita al chatbot che già ha attirato l’interesse degli investitori: si è guadagnata la fiducia di Invitalia che, tramite il bando Smart&Start, la ha finanziata per un importo di 400 mila euro.«Siamo partiti dalle competenze del territorio - racconta Pappagallo - La Campania ha centri di innovazione straordinari, come l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, con cui stiamo collaborano per creare Laila, e studiare nuove strade per la realizzazione di software con l’intelligenza artificiale»,
È attiva la campagna di crowdfunding su 200crowd con la soglia di 40mila euro (38.500) raggiunta in poche ore dal lancio. L’obiettivo è di raccogliere 80mila euro: «Laila non vuole essere un servizio, ma una vera e propria innovazione che vogliamo esportare nel mondo, proprio partendo da Caserta», concludono i fondatori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino