Premio Internazionale di Robotica a Grazioso, Phd della Federico II

Premio Internazionale di Robotica a Grazioso, Phd della Federico II
Il giovane assegnista di ricerca della Federico II si è aggiudicato il prestigioso premio internazionale «euRobotics George Giralt PhD award», a Bucarest in...

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Il giovane assegnista di ricerca della Federico II si è aggiudicato il prestigioso premio internazionale «euRobotics George Giralt PhD award», a Bucarest in occasione dello European Robotics Forum 2019. Si chiama Stanislao Grazioso, Assegnista di ricerca del dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II, e ha scritto un'interessante tesi di dottorato dal titolo «Geometric Soft Robotics: a finite element approach», sugli algoritmi per la creazione di robot duttili e maneggevoli che se polotati da remoto permettono operazioni agili all'interno di strutture magari inaccessibili all'uomo perchè pericolosi, come i reattori nucleari, oppure sotto forma di snelle sonde per operazioni sul corpo umano. 

 
La tesi di dottorato di Stanislao è sviluppata nell'ambito del Programma di Dottorato in Ingegneria Industriale (XXX ciclo) sotto la supervisione dei professori Giuseppe Di Gironimo e Bruno Siciliano. Da quando il premio è stato istituito, solo altri due italiani ci era riusciti. Nel 2002 il premio se l'è aggiudicato Gianluca Antonelli, che oggi firma la targa consegnata a Bucarest a Stanislao, allora Phd sempre della Federico II. L' «euRobotics George Giralt PhD award» è il più importante riconoscimento in Europa per quanto riguarda le tesi di dottorato in robotica.

Stanislao continua a lavorare con impegno e perseveranza al suo progetto ispirandosi ai movimenti che la natura riesce a fare. «Pee esempio la proboscide di un elefante - racconta - può fare tantissimi movimenti. Gli stessi che potrebbe fare un soft robot ed essere utili alla collettività». Stanislao non si aspettava che il premio sarebbe arrivato nelle sue mani, è orgoglioso del risultato e soprattutto di aver portato all'estero l'eccellenza della Federico II. «Mi piacerebbe continuare a lavorare su questi argomenti - dice - e applicare in reali contesti industriali e biomedicali tutte le cose affrontate e studiate durante questo percorso».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino