I cinque musei dell’Università Federico II hanno seguito a perfezione le rivoluzioni industriali fino ad arrivare alla quarta. Con le nuove istallazioni 4.0 della...
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Entrando nella sezione del museo si viene accolti da un portiere multimediale che spiega la storia del museo e di ciò che contiene. La biglietteria è completamente automatizzata e invoglia cittadini e studenti dell’ateneo ad entrare e a iniziare la visita. Nella sala 'scava e impara' c’è un contenitore pieno di terriccio. Scavando i visitatori possono trovare alcuni calchi di reperti fossili conservati nel Museo. Rinvenuto il fossile basta appoggiarlo sul monitor per iniziare un quiz a risposta multipla sulla paleontologia. Alla fine si scoprono le risposte esatte e quelle sbagliate e il gioco continua.
Poi si passa al corridoio rivestito da lightbox, pannelli retroilluminati aventi come immagini un reperto di ciascuno dei cinque Musei. Alla fine del corridoio c’è «La stanza magica», come l’ha chiamata la direttrice Ghiara: basta indossare lo speciale visore e le cuffie per iniziare un viaggio all’epoca dei dinosauri e per scoprire tutti i segreti dei fossili. Un’esperienza multimediale ricca di emozioni.
I musei della Federico II hanno 20 anni di tradizione ma l’innovazione li ha resi ancora più accattivanti, consentendo all’ateneo di regalare a tutti un’esperienza didattica attraverso il gioco. Ed è così che si impara meglio. Le tecnologie delle istallazioni sono state curate da ETT, socio del distretto STRESS società specializzata in innovazione tecnologica ed experience design, che si è avvalsa della collaborazione del Centro Museale della Federico II per i contenuti multimediali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino