Startup e ricerca più spazio all'innovazione

Startup e ricerca più spazio all'innovazione
Le vere protagoniste, all'evento di apertura delle celebrazioni per i 100 anni dell'Unione industriali di Napoli al Polo di San Giovanni a Teduccio della Federico II, sono...

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Le vere protagoniste, all'evento di apertura delle celebrazioni per i 100 anni dell'Unione industriali di Napoli al Polo di San Giovanni a Teduccio della Federico II, sono state le startup. Ad ascoltare le loro idee durante l'iniziativa «Innovazione al Lavoro», le imprese del tessuto produttivo campano, il mondo della ricerca, i fondi di investimento e le istituzioni locali, nazionali ed europee.


Ruoli invertiti nel segno (concreto) dell'Open Innovation: la prima tappa del centenario dell'Unione partenopea, organizzata in collaborazione con Confindustria, si muove in scia alla Accenture Digital Hackathon, la maratona lanciata dalla multinazionale americana che a Napoli ha un polo attivo con 1300 dipendenti che premia le migliori App realizzate in 24 ore. Tra gli oltre 60 team che hanno preso parte all'evento, l'Unione Industriali ha selezionato il progetto considerato più rispondente alle esigenze dell'impresa: ad aggiudicarsi il premio (4mila euro in buoni Amazon) organizzato in collaborazione con il gruppo Q8, la squadra di Warehouse. Cinque giovani sviluppatori che hanno creato «Lit - Logistics information technology», una applicazione che facilita lo stoccaggio delle merci per le pmi, ottimizzando gli spazi disponibili e riducendo le spese. Un vantaggio non da poco, se si tiene conto che nei bilanci delle imprese la distribuzione incide per l'8,3% dei costi.

Tra le protagoniste della giornata di ieri, anche le quattro realtà vincitrici di Start Cup Campania 2016: quattro team di giovanissimi che hanno illustrato le potenzialità delle loro attività in settori diversi. DNAsignINK ha presentato il proprio business rivolto alla creazione di una tecnologia integrata che consenta di verificare l'autenticità dei prodotti attraverso tag molecolari basati sul DNA. Per ridurre gli svantaggi dei mezzi di contrasto tradizionali (tossicità e bassa efficacia) utilizzati per le risonanze magnetiche, la startup Kyme ha ideato un prodotto combinando i mezzi classici con materiali biocompatibili attraverso le nanotecnologie. MegaRide, spin off della Federico II, propone software, procedure di testing e strumenti di sviluppo innovativi in campo automobilistico per accrescere la sicurezza di passeggeri e pedoni.

Prospettive applicabili al campo dei vaccini come a quello dei cosmetici sono invece il core business di Mine, che ha sviluppato microaghi biodegradabili capaci di rilasciare sostanze in modo indolore una volta applicati sulla pelle. Le quattro startup hanno ricevuto i suggerimenti della platea composta, tra gli altri, da Luigi Nicolais, presidente della Fondazione Cotec; Carlo Poledrini, presidente Fondirigenti; Fabio Spagnuolo, responsabile Network e Cultura dell'Innovazione - Innovation Center Intesa Sanpaolo, e Gianluigi Viscardi, presidente Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente.

«Dobbiamo essere all'altezza della tradizione di questo paese ha precisato Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria elettrica e Tecnologie dell'Informazione dell'Ateneo federiciano, che ha aperto i lavori - con la iOS Academy e la Federico II vogliamo promuovere non solo l'eccellenza della formazione partenopea, ma ampliare le sue potenzialità lanciandola in un contesto nazionale e mondiale».

Un rapporto, quello tra imprese e mondo della ricerca, su cui un nome come STMicroelectronics ha già investito, come ha ricordato il responsabile della sede napoletana Alan Smith. «L'accordo che abbiamo siglato nel 2000 con i cinque atenei campani spiega è un progetto evoluto di creazione di un ecosistema fatto di piccole aziende, studenti e docenti. All'ultimo Technology Day di novembre hanno preso parte oltre 60 imprese di Napoli e provincia che hanno scambiato idee, progetti e servizi con il mondo universitario. Stiamo organizzando l'edizione 2017 e siamo certi che sarà un'altra sfida vinta».

«L'incontro tra mondo dell'impresa della produzione e della finanza, da un lato, e giovani talenti nativi digitali, dall'altro, è richiesto oggi più che in passato dall'incessante evoluzione in atto» ha detto Ambrogio Prezioso, presidente dell'Unione industriali partenopea.


Oggi nuovo appuntamento con «Industria 4.0. La nuova rivoluzione industriale», sui temi decisivi per lo sviluppo dell'industria: creatività, conoscenza, connettività e crescita.
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Il Mattino