Tim lancia l’Internet of Things ​in 509 comuni della Campania

Tim lancia l’Internet of Things in 509 comuni della Campania
Sono 509 i comuni della Campania che potranno utilizzare i servizi di nuova generazione dell’Internet of Things. TIM infatti è pronta ad offrire, primo operatore in...

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Sono 509 i comuni della Campania che potranno utilizzare i servizi di nuova generazione dell’Internet of Things. TIM infatti è pronta ad offrire, primo operatore in Italia, il servizio commerciale IoT  basato sulla tecnologia LTE, grazie alla diffusione della tecnologia Narrowband che da fine ottobre sarà disponibile a livello nazionale in oltre il 75% della rete 4G di TIM, che verrà completata entro il prossimo gennaio.


Si tratta di un nuovo importante traguardo, dopo quello raggiunto lo scorso aprile, quando TIM - prima in Italia e tra le prime in Europa - ha sperimentato in campo il primo contatore dell’acqua intelligente in grado di inviare automaticamente le misure tramite la rete live NB-IoT, sperimentazione realizzata da Olivetti, polo digitale del Gruppo TIM, con SMAT, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.

La disponibilità del servizio NB-IoT su un elevato numero di comuni campani, resa possibile dall’accelerazione tecnologica di TIM, abiliterà lo sviluppo commerciale dei servizi a partire dai contatori intelligenti che consentiranno non solo il monitoraggio in tempo reale dei consumi e la telegestione delle reti di trasporto e distribuzione di gas, acqua, energia elettrica, ma anche il tele-riscaldamento e la gestione ambientale.

Anticipando alcune delle capacità consentite dalle future reti 5G, la tecnologia NB-IoT permette - attraverso uno standard specificato per funzionalità d’uso proprie dell’Internet of Things - un significativo risparmio dei consumi con una durata delle batterie degli oggetti connessi di oltre dieci anni e importanti incrementi delle coperture radio fino a sette volte maggiore rispetto al GSM. Grazie a quest’ultima caratteristica, l’aggiornamento NB-IoT su tutta la rete LTE di TIM, che già copre oltre il 97% della popolazione italiana, renderà entro gennaio il servizio disponibile su tutto il territorio nazionale anche in aree dove la copertura non sempre è ottimale come sottoscala, tombini, locali interrati, cantine o box. Inoltre la tecnologia NB-IoT consente di ottimizzare i costi degli oggetti connessi e garantisce sicurezza e affidabilità tipiche delle reti mobili su spettro licenziato.

TIM contribuisce allo sviluppo di un ecosistema completo e maturo, testando chipset e oggetti intelligenti dei principali player, per garantire al mercato la piena interoperabilità con la propria rete e mettendo a disposizione l’Open Lab di Torino a tutti i partner del settore per integrare questi device e rendere intelligenti gli oggetti dell’Internet of Things. Il NB-IoT Open Lab di TIM, inaugurato lo scorso novembre e unico in Italia, ha coinvolto finora 110 aziende con 39 collaborazioni attive, di cui 12 attività di validazione già concluse.


NB-IoT costituisce la prima e fondamentale innovazione tecnologica di rete dedicata all’Internet of Things sulla quale TIM con Olivetti sta sviluppando un ricco portafoglio di offerta; a questo faranno seguito altre soluzioni IoT che potranno sfruttare a pieno la velocità e la bassa latenza delle reti LTE/5G, quali l’automazione industriale o l’interconnessione fra auto e infrastrutture, per rendere possibile l’evoluzione verso scenari di autonomous driving, confermando la leadership del gruppo TIM nell’innovazione digitale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino