Avranno preso in parola Carosone i tre napoletani Gaetano Castaldo, Ferdinando Flagiello e Nicola Mangani che hanno deciso di ridurre le distanze tra Napoli e la Grande Mela....
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Com’è nata quest’avventura?
"L’avventura nella Grande Mela nasce dall’innamoramento per la città: è successo tutto durante l’esperienza di studio della lingua nel 2014 visitando la vetta di uno di quei crazy tall buildings".
Perché Nyc e quali le difficoltà oggettive?
"Di difficoltà ce ne sono tantissime, la prima è la lingua, non studiamo bene l’inglese. Poi ci sono le difficoltà di una città che è un giungla vera e propria che ti sbatte le porte in faccia ogni singolo giorno. E’ dura vivere lontani da casa, star lì da solo. Occorre creare un nuovo micromondo personale con nuove amicizie e soprattutto ambientarsi in una città che va di fretta".
In cosa consiste la start up e quali passaggi burocratici avete affrontato?
"Bridge 41 vuole rappresentare un ponte fra l’America e l’Italia e il collegamento parte da Napoli, la mia terra, la città in cui sono nato e cresciuto e dove sono iniziati i miei sogni. New York city è la città in cui vivo da 4 anni e che mi ha dato tanto esperienze e opportunità. Entrambe le città sono sullo stesso Parallelo 41 del Meridiano Terrestre. Aprire la start up è stato complicato, soprattutto perché inizialmente volevamo che fosse tutta italiana, ma viste le tempistiche della camera di commercio, abbiamo optato per una Llc americana in 30-45 minuti online".
E’ più facile lavorare in America e se sì perché?
"L’America offre più opportunità, se hai voglia di fare le soddisfazioni arrivano impegnandosi al 100%"
Come coinvolgete i clienti negli eventi?
"I miei ospiti non sono clienti ma dei nuovi amici. Bisogna essere ben strutturati e veloci nel cambiare programma se s’incontrano difficoltà. Essere rapido nelle decisioni".
Come si organizza un evento a NY e quali differenza organizzative rispetto all’Italia?
"Vivere a Nyc , specialmente se piace il brivido, il feeling di sentirsi sempre in movimento e poter creare nuove idee è il top. Un sogno che diventa realtà. Guardare il World Trade Center dei movies americani e poi lavorarci è emozionante così come creare l’aperitivo stile italiano e portarlo avanti per 25 mesi ogni settimana in una realtà che non conosce il nostro concetto di aperitivo".
Vivere a Ny è un po' come vivere in un immenso negozio a cielo aperto dove tutto è acquistabile, non vi manca Napoli?
"Napoli? Ogni singolo giorno è nella mente e nel cuore. Bisogna farsi forza e lottare duro contro la giungla newyorkese. Ma appena ho qualche weekend lungo o qualche settimana di riposo faccio il possibile per viaggiare verso casa, la famiglia e gli miei amici nella mia splendida terra".
Consigli per trasferirsi?
"Trasferirsi non è solo prendere un aereo e lanciarsi. Trasferirsi a New York è un impegno enorme, è una dimensione immensa in un cui sei un puntino nel nulla e solo se sei sveglio e perseverante raggiungi il successo. Consiglio per reinventarsi di iniziare dai lavori più umili dimostrando la nostra essenza e abilità di italiani". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino