OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
NERVESA - Un avvocato dal cuore grande, un compagno affettuoso, un papà che adorava le sue figlie e dalle quali era ricambiato con altrettanto trasporto. Tale è stato Sandro Marcuzzo, che si è spento ieri mattina nella clinica di Brescia nella quale, solo una settimana fa, aveva subìto un intervento, il secondo in pochi mesi, per salvarlo dalla grave malattia, un tumore al cervello, che si era manifestata per la prima volta lo scorso novembre. Aveva solo 59 anni. E un gesto, che a posteriori può essere letto con tante sfumature, dimostra una vita improntata all’amore.
Campania, inquinamento e tumori, screening in 175 comuni: «Ecco dove aria e acqua sono più inquinate»
LA DECISIONE
Tre settimane fa, infatti, Sandro si era unito in matrimonio, di fronte al sindaco di Nervesa Fabio Vettori, a Mara Fontebasso, compagna di una vita e madre delle sue figlie, Mariaelena di 17 anni e Angela di 10. Una cerimonia semplice ma emozionante, un patto siglato di fronte alle testimoni più importanti, le figlie appunto, struggente soprattutto alla luce del tragico epilogo, anche se forse, nonostante la malattia, Sandro sperava ancora di avere un futuro davanti.
LA BATTAGLIA
A Nervesa la famiglia abita in via Castel Minardo; Mara, però, è insegnante di scuola materna a Giavera. Dopo la diagnosi della malattia, Sandro Marcuzzo e la moglie hanno comunque continuato a lottare con tenacia, per cercare di battere il male. L’avvocato aveva subito un primo intervento al Ca’ Foncello, che però non aveva dato i risultati sperati. Così, è stata decisa una nuova operazione a Brescia, in una clinica privata. Sembrava che tutto fosse andato bene tanto che mercoledì sera Sandro era uscito dalla terapia intensiva. Ieri mattina, poi, la doccia fredda, quella notizia che nessuno si aspettava e che ha raggelato per prima proprio la moglie, rientrata a Nervesa e ripartita, ieri, dopo l’annuncio, con il cuore a pezzi. Fra i colleghi, la notizia della sua morte ha suscitato grande cordoglio, ma anche la consapevolezza di aver perso una persona speciale. Splendida la lettera che gli ha indirizzato Claudia Brugioni, assessore nell’ultima Giunta Chies. «Lasci un vuoto -gli ha detto- non solo come amico ma anche come collega. Sei sempre stato molto generoso e pronto ad aiutare chiunque. In ogni occasione sapevi dire la parola giusta e regalare un sorriso -gli ha scritto in particolare- Eri molto generoso e pronto ad aiutare chiunque. Non ti dimenticherò mai». E in tanti colleghi si sono associati, sottolineando l’umiltà del professionista e dell’uomo. I funerali dell’avvocato non sono ancora stati fissati, anche perché la salma dovrà rientrare da Brescia, ma probabilmente si svolgeranno a Conegliano. Del resto, al momento, sono due le comunità che soffrono in ugual modo per la scomparsa di un uomo e di un professionista. Ma anche di un padre e di un marito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino