«Ad alcuni albergatori veronesi sono arrivate minacce, anche telefoniche, riguardo all'ospitalità dei relatori del Congresso mondiale delle famiglie. Minacce che...
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Famiglia, Parolin: «Congresso di Verona? Siamo d'accordo sulla sostanza»
Congresso delle famiglie, Di Maio: «Un medioevo che non festeggio». Salvini c'è
Nei giorni scorsi, un comunicato dell'area vicina alla sinistra antagonista aveva invitato al boicottaggio degli alberghi che hanno siglato una convenzione con il Congresso delle famiglie, stilando anche una sorta di «black list» degli hotel. «Siamo pubblici esercenti - ha ribadito Cavara - diamo ospitalità a tutti e il tema della polemica, per quanto ci riguarda, è insignificante. Possiamo dire che si tratta di una fake gigantesca. Noi non abbiamo il potere di intervenire - ha concluso -; gli ospiti del Congresso mondiale delle famiglie verranno trattati con i guanti bianchi nello stesso identico modo come tutti i nostri clienti».
Gli organizzatori. «Noi come i neri ai tempi della segregazione. Non solo non si doveva organizzare un Congresso sulle Famiglie ma i papà, le mamme e i bambini non devono avere ospitalità negli alberghi di Verona secondo la dittatura del pensiero unico, ragion per cui è iniziato il boicottaggio dei partner dell'iniziativa. Siamo arrivati alla denuncia alle autorità degli albergatori di Verona di telefonate e mail di minaccia e intimidazione». Lo affermano, in una nota, Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, in risposta a quello che considerano il «clima di odio innescato dalle polemiche».
«Ci dovremo sedere sui posti infondo negli autobus - proseguono gli organizzatori - o dovremo girare con segni di riconoscimento? La responsabilità di questo gioco al massacro è della politica, del M5s e del Pd che hanno deciso non solo di non partecipare ma di innescare questa moderna caccia alle streghe pro-family, avvelenando il clima e alimentando un odio folle. L'ultima novità è che 130 tra professori e ricercatori dell'Università di Verona hanno firmato contro il Congresso Mondiale delle Famiglie in nome del pluralismo, sì ma quale? La libertà di opinione ed espressione in Italia è gravemente sotto attacco». «Come al tempo delle dittature - concludono - oggi chi ci vuole impedire di parlare vorrebbe che non avessimo alcun diritto. Subiamo una nuova ghettizzazione e i media ci bullizzano ridicolizzando i nostri temi. Siamo stati inondati di menzogne, fake news anche istituzionali, ma noi andiamo avanti per il bene delle famiglie». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino