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Violentata l'antivigilia di Natale mentre faceva jogging in una zona di campagna a Locate di Triulzi nel Milanese, quando ha saputo dai carabinieri di San Donato che il suo aggressore era stato preso è sembrata uscire da un incubo e ha ringraziato più volte i militari, anche per la capacità d'ascolto che avevano dimostrato dopo quei minuti di terrore che difficilmente riuscirà a scordare. Partendo «quasi da zero», con una descrizione fornita dalla vittima sommaria perché, a causa della paura, non era riuscita a guardarlo in volto, gli investigatori sono arrivati ad Abdelfatah Ennakach, 26enne marocchino, che davanti al gip, durante la convalida del fermo, ha confessato dicendo che era «ubriaco» e provando a dire che era dispiaciuto.
Donna violentata mentre fa jogging
L'identificazione di Ennakach non è stata semplice e per arrivarci sono servite indagini tecnico-scentifiche ma anche classiche, «di strada».
La somiglianza
La foto è stata analizzata con il sistema Sai (Sistema automatico di riconoscimento immagini) ed è emersa una somiglianza all'87% del fermato. Le molestie ad altre donne sono intanto state confermate da altri acquirenti, uno dei quali ricordava il giovane presente il 23 dicembre mentre una ragazza stava correndo su una pista ciclo-pedonale. La stessa ragazza che aveva visto poi coi carabinieri quando era andato a fare un secondo acquisto e che si teneva un braccio per il dolore. Le impronte dell'aggressore sono state trovate su una vaschetta d'alluminio per alimenti trovata sul posto, accanto uno scontrino con l'orario dell'acquisto, che ha permesso di visionare le immagini del supermercato dove era ritratto Ennakach. La Procura di Lodi ha emesso un provvedimento di fermo. Sono cominciate le ricerche e l'uomo è stato trovato in un appartamento a Corsico, nel Milanese. All'inizio, coi carabinieri ha negato ma poi è arrivata la comparazione fatta dal Ris del suo Dna con quello repertato sugli abiti della vittima. Davanti al gip di Milano Daniela Cardamone (competente per la convalida del fermo) ha confessato ed è stato portato in carcere. Ora gli atti saranno trasmessi alla Procura di Lodi, competente a indagare sul Locate di Triulzi.
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