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La vicenda, accaduta lunedì scorso, Giornata della Memoria della Shoah, è riferita oggi dalla cronaca della Nazione. L'indignazione di ragazzi e genitori è stata rivelata da una chat di WhatsApp utilizzata da madri e padri per raccordarsi sugli impegni scolastici dei figli. I genitori hanno deciso di protestare con la dirigenza dell'istituto e il risultato è stato che la docente si è vista costretta a tornare in classe e chiedere scusa agli alunni per aver offeso la senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni, sopravvissuta all'Olocausto.
Secondo la versione della vicenda raccontata dalla Nazione, i ragazzini di seconda media avrebbero strabuzzato gli occhi e provato anche a dire qualcosa alla prof che stava facendo l'ennesima divagazione dalla sua materia d'insegnamento. «Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento - avrebbe detto la docente stando alle testimonianze degli studenti - ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti.
E invece i ragazzini della seconda classe media della scuola Mazzanti, più o meno tutti dodicenni, dai genitori dopo la lezione hanno raccontato tutto. «Erano sconcertati - ha confessato una mamma - Perché è vero che sono molto giovani ma non sono affatto sprovveduti e sanno bene cos'è stato l'Olocausto e quante morti assurde ha provocato. Non è possibile che questa persona, tra l'altro non nuova a certe esternazioni, tiri fuori certe opinioni a scuola. Tra l'altro a quanto pare sembra che abbia anche tessuto le lodi di Mussolini». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino