«Chissà dove sarai adesso». La madre di tutte le domande, al cospetto della morte, se la pongono i compagni di classe della giovanissima Luna Benedetto che ha...
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E scrivono: «È difficile in questo momento trovare parole, parlano i nostri cuori. Vogliamo ricordarti nei momenti trascorsi tra i banchi di scuola e nella vita di tutti i giorni. Durante questi mesi passati insieme ci siamo resi conto di quanto tu fossi determinata e di quanto tu ti impegnassi in tutte le attività che svolgevi conciliando la tua più grande passione con lo studio. Ci piace ricordarti come una ragazza solare, che rideva sempre, anche nei momenti seri, sempre sincera anche di fronte a persone adulte, dicendo sempre la tua. A scuola ogni giorno in tua compagnia non era mai un giorno perso e monotono».
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Poi il grande interrogativo: «Chissà dove sarai adesso e chissà chi potrà gioire insieme a te guardandoti nei tuoi bellissimi occhi, noi invece potremo guardarti solo in foto e tutto quello che ci resta di te è racchiuso nei nostri ricordi che nessuno sarà mai in grado di cancellare». Parole che non hanno bisogno di commenti, quelle rivolte dai suoi compagni di classe a Luna, la 15enne che in sella a uno scooter con un suo amico è stata travolta da un’auto e uccisa, mentre il ragazzo è in condizioni stabili nel reparto di Rianimazione del Vito Fazzi di Lecce. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino