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Ghiacciai in Italia, dalla Marmolada sulle Dolomiti al Mer de glace del Monte Bianco: fosse stato scritto anche solo l'anno scorso l'elenco avrebbe incluso anche il Calderone, il ghiacciaio del Gran Sasso, il ghiacciaio più a sud in Europa che però già in questi giorni si è sciolto riducendosi da 5 ettari (50mila metri quadrati) a poche chiazze polverose che punteggiano la parte fra le quote 2.800 e 2.600 metri. Addio all'ultima traccia dei periodi glaciali del Quaternario. L'elenco attuale si limita allora solo alle Alpi, ma con segnali sempre più allarmanti.
«Quest'anno è eccezionale per le poche precipitazioni e per il caldo, che ci fa registrare da uno a due mesi di anticipo rispetto alla normale fusione della copertura di manto nevoso e del ghiaccio in quota. Le previsioni ci dicono che ci aspettano ancora tre mesi di caldo, quindi l'evento avvenuto ieri sulla Marmolada, con il crollo di un intero seracco, potrebbe ripetersi con maggiore frequenza». Così, il climatologo dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente della Provincia di Trento (Appa), Roberto Barbiero, coordinatore del Tavolo provinciale di coordinamento e di azione sui cambiamenti climatici.
«L'aumento di temperatura sulle Alpi è ormai un dato certo, con un indice di surriscaldamento doppio rispetto a quello medio globale.
Ma quali sono i ghiacciai italiani più frequentati in estate dagli escursionisti? Quali potrebbero essere chiusi dopo quanto è accaduto sulla Marmolada? In realtà al momento, come vuole la logica, nessun ghiacciaio rischia di essere vietato ai turisti, a meno di condizioni meteo particolarmente avverse, ma ciò è sempre avvenuto come impone la prudenza.
A ogni modo i glacialogi temono che già entro il 2100 l'80% dei 903 ghiacciai italiani (Nuovo Catasto dei Ghiacciai italiani) sia condannato a sciogliersi anche perchè solo tre i ghiacciai italiani hanno con superficie superiore a 10 chilometri quadrati (10 milioni di metri quadrati): la Marmolada si ferma a 3,5 chilometri quadrati ed è in assoluto fra i ghiacciai più frequentati delle Alpi: non solo fa parte delle Dolomiti, ma presenta un'agevole via normale di salita.
Il più grande è quello dell’Adamello, tra Lombardia e Trentino, con i 16.4 chilometri, Al secondo posto il ghiacciaio dei Forni (11.3 km) nell’Ortles-Cevedale poi quello del Miage (10.4) sul Monte Bianco.
Detto che ogni ghiacciaio così come ogni pendio di montagna va affrontato con prudenza e in base alle proprie capacità ve ne sono come quello dello Stelvio (Bolzano), dedicato allo sci estivo, che non presentano particolari pericolosità. Certo a patto di essere sempre bene equipaggiati, non come quei turisti incoscienti che purtroppo non mancano mai.
Da qualche anno, poi, sul ghiacciaio del Presena (Passo del Tonale, Brescia) vengono usati teloni per rallentare lo scioglimento di manto.
La mappa dei ghiacciai italiani
Fra i ghiacciai più frequentati in estate la rivista Trekking cita:
Il Gran Paradiso (Valle d'Aosta) che la via Normale che porta alla Cima.
I ghiacciai del Monte Rosa (Valle d'Aosta): da Punta Indren a Punta Gnifetti
Monte Bianco (Valle d'Aosta e Francia) dal ghiacciaio del Miage al maestoso “Mer de glace”
Breithorn (Valle d'Aosta) vanta 5 vette oltre i 4mila metri.
Cevedale (Bolzano) con il Parco Nazionale dello Stelvio.
La Vedretta del Venerocolo dell'Adamello fra Trentino e Lombardia.
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Il Mattino