Coltivare da soli la cannabis terapeutica e farlo attraverso un'iniziativa di disobbedienza civile. Il motivo? I trattamenti a base di cannabis terapeutica al momento non sono...
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A dirlo sono gli organizzatori di Armonia endocannabinoide che sabato si vedranno a Gaeta (qui il programma) e daranno vita a un comitato di pazienti già in cura con trattamenti a base di cannabis. Non solo manca la materia prima «per la lavorazione di questi medicamenti fitoterapici complessi, che non sono veri e propri farmaci, ma rimedi assolutamente efficaci per varie patologie alcune di natura degenerativa, come sclerosi multipla e cancro, aids e fibromialgia, affetti comunque da dolori cronici più o meno acuti».
L'assemblea è in programma alle 11 alla Triestina e arriveranno pazienti da tutta Italia. Proprio a Gaeta, fra l'altro, c'è chi è pronto a mettere a disposizione il terreno per la produzione fai da te.
«La discussione sulla Cannabis terapeutica e il relativo provvedimento legislativo hanno messo a nudo due figure - dice Andrea Spinetti, uno degli organizzatori - Il medico che deve recuperare la sua funzione, attraverso un rapporto sinergico con il paziente e la narrazione della sua malattia, e il Ministero della Salute, che dovrebbe pensare maggiormente ai pazienti e meno alle aziende farmaceutiche».
Attualmente chi ha una prescrizione della propria Asl di appartenza, non ha spesso quello che viene richiesto. Né è sufficiente quanto prodotto dal laboratorio medico militare di Firenze. Anzi, sarebbe a detta degli organizzatori inadeguato perché «la produzione di qualità standardizzate è attualmente inidonea all'obiettivo,q uello di garantire accesso a questo tipo di cure». Una produzione insufficiente e non adeguata a tutte le patologie. Da qui la scelta di fare da soli, destinata ad alimentare - se va bene - almeno qualche polemica.
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Il Mattino