Deposito nucleare nazionale, pubblicata la lista delle aree idonee: Latina non c'è

Deposito nucleare nazionale, pubblicata la lista delle aree idonee: Latina non c'è
Dopo una lunga attesa è arrivata la lista delle aree idonee alla realizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Latina non risulta nella mappa che è...

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Dopo una lunga attesa è arrivata la lista delle aree idonee alla realizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Latina non risulta nella mappa che è stata pubblicata da Sogin dopo il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell'Ambiente.

La Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), del progetto preliminare e dei documenti correlati era attesa da anni. Si tratta di un passo avanti importante verso il deposito dei rifiuti radioattivi che consentirà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività.

La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

Latina e provincia non risultano tra le aree idonee, mentre è stata individuata la zona di Viterbo, l'unica nel Lazio. Altre aree compatibili in Toscana, Sardegna, Basilicata, Puglia, Piemonte e Sicilia.

La mappa in alta definizione

LA STRUTTURA

Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un'area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito avrà «una struttura a matrioska»; all'interno ci saranno «90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle», in cui «verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all'interno i rifiuti radioattivi già condizionati». In totale saranno «circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività» a essere ospitati.

«In base alle osservazioni e alla discussione nel SeminarionNazionale - viene rilevato - Sogin aggiornerà» la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del ministero dello Sviluppo economico, dell'ente di controllo Isi, del ministero dell'Ambiente, e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In base a questi pareri, il ministero dello Sviluppo economico convaliderà la versione definitiva della Carta, ovvero la Cnai, la Carta nazionale delle aree idonee.

"La Cnai sarà il risultato dell'aggiornamento della Cnapi sulla base dei contributi emersi durante la consultazione pubblica - spiega il ministero - sarà una procedura fortemente partecipata e trasparente, condotta coinvolgendo gli amministratori e i cittadini tutti, e al termine della quale potranno pervenire le candidature dei comuni". 

La mappa in alta definizione

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Il Mattino