Disinfettare le mani e indossare la mascherina. Sono le prime due misure che saranno adottate al pronto soccorso del Santa Maria Goretti di Latina in caso di sospetto...
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Nel corridoio all'ingresso normalmente destinato alle ambulanze, infatti, da ieri c'è un tavolo con sopra dispenser di gel disinfettante per il lavaggio delle mani e mascherine. La procedura, stabilita nei giorni scorsi, prevede che in caso di sospetto la persona che è tornata dalla Cina e presenta sintomi influenzali sia in qualche modo isolata. L'accesso è sempre al triage, quindi alla sala d'aspetto, ma se l'infermiere riscontra sintomi riconducibili al coronavirus deve immediatamente far uscire il paziente e farlo sistemare nella zona laterale.
Da lì - lavate le mani e con la mascherina sulla bocca - un'ambulanza dedicata lo porterà direttamente a malattie infettive da un percorso esterno. Il potenziale infettato - ricordiamo che il campanello di allarme scatta se si è tornati dalla Cina di recente o si è stati a stretto contatto con chi è rientrato di recente - deve entrare in contatto con meno gente possibile. Il tavolo è allestito, il piano generale pronto, le richieste al triage si susseguono. La psicosi, del resto, corre molto più veloce di qualsiasi spiegazione. Così sono molti i pazienti che con qualche linea di febbre arrivano e chiedono di verificare se hanno contratto il virus. Cosa impossibile, appunto, se manca la condizione essenziale: essere stati nelle zone cinesi colpite. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino