Gentile direttore, Napoli ha il nuovo sindaco, il professor Gaetano Manfredi, ex Rettore della Federico II ed ex ministro del governo Conte. Un profilo assai diverso da quello di De Magistris. La mia speranza, da napoletano che vive fuori da quasi quindici anni, è che Manfredi possa aiutare la città dalla sua situazione. Ogni volta che ci torno per me è un colpo al cuore: Napoli ha bisogno di tante piccole cose, ma che fanno aumentare la vivibilità e poi ha bisogno di progettare il suo futuro. Mi auguro però che non perda di vista i bisogni di ogni giorno, appunto le “piccole cose”. Non vorrei che mentre si studia come guarire nel tempo l’ammalato, la città malata si aggravi senza speranza. Il nuovo sindaco ha avuto tanti voti, quindi una grande responsabilità.

Giuseppe Monica
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Caro Giuseppe, stia tranquillo, Gaetano Manfredi ha già studiato molti dossier su Napoli. Vive la città da sempre, pur essendo residente (ancora per poco) a Nola. Non ha nulla da imparare e non perderà tempo. Per quello che ho potuto conoscerlo non è uomo da grandi, mirabolanti e facili promesse. Si metterà, con la precisione e il metodo dell’ingegnere, ad affrontare un capitolo alla volta dei tanti (troppi) problemi quotidiani di Napoli. Si batterà per avere le risorse necessarie. Saprà collaborare con le istituzioni, regionali, governative e anche europee per trovare gli aiuti e le risorse indispensabili a tirare fuori Napoli dal baratro dei debiti. La stagione delle ammuine è finita. La forma e lo stile sobrio ma deciso, si trasformeranno in sostanza una volta arrivato a Palazzo San Giacomo. Napoli ha una grande occasione. Quel 63% di consensi è un mandato forte, chiaro e pensante. Ma ancora più pensante sarà il compito di essere il sindaco soprattutto di quel 50 e oltre per cento di napoletani che non è andato a votare, nella maggior parte dei casi per mancanza di fiducia in chi gestisce la cosa pubblica. Io, ora, sono fiducioso. 

Federico Monga