Caro direttore, un paese di cento abitanti ha indetto le elezioni. Nel giorno stabilito solo dieci persone sentono il dovere di recarsi alle urne: sette di esse danno il voto al...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Edwige Maria Maresca - NAPOLI
*****
Cara Edwige, la storiella sembra funzionare ma è priva di un passaggio essenziale. Chi ha impedito agli altri corridori di iscriversi alla gara? Nessuno, naturalmente. Fuor di (sua) metafora: la scelta dell’astensione è sempre pericolosa e non ci mette al riparo da sorprese sgradevoli nell’urna. Se si vuole evitare che una minoranza nel Paese diventi maggioranza non c’è altro modo che confrontarsi, turarsi il naso e andare a votare anche se l’offerta non è allettante, anzi risulta maleodorante. Altre strade non ne vedo: basti guardare quel che è successo in Sicilia. Troppi sono i lati oscuri del grillismo e ogni giorno non manchiamo di additarli. Ma in una democrazia due cose sono da evitare accuratamente: la prima è quella di cambiare le regole durante il gioco. Suona sinistro e rischia di moltiplicare la protesta oltre i suoi confini naturali. Ogni riferimento alle modifiche mirate del Porcellum è puramente voluto. La seconda è quella di rinunciare ad esporre i propri principi, anche confliggendo. Spero che gli italiani, memori dei disastri prodotti dalla loro ritirata - come cittadini - nei momenti cruciali, stavolta non gettino la spugna non andando a votare. In quel caso perderebbero anche la facoltà di parola (oltre che la dignità).
Invia le tue mail a
letterealdirettore@ilmattino.it
Segui @virmancusenza
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino