Le lacrime degli sportivi, ​belle medaglie di umanità

Le lacrime degli sportivi, belle medaglie di umanità
Ci siamo o quasi. Ben dieci delle venti medaglie finora conseguite dall’Italia appartengono ad atlete. Tra l’altro fa riflettere che ce ne siano alcune che...

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Ci siamo o quasi. Ben dieci delle venti medaglie finora conseguite dall’Italia appartengono ad atlete. Tra l’altro fa riflettere che ce ne siano alcune che tradizionalmente erano esclusivo appannaggio degli uomini. Ebbene provate ad osservare le donne di queste performance e arriverete alla conclusione che queste atlete hanno compiuto questa transizione sportiva dal maschile al femminile conservando intatta la loro femminilità, anzi, mi verrebbe da dire, accrescendola. Le lacrime di gioia per la vittoria riportata da queste atlete sono indice del fatto che hanno conservato intatta la loro identità fatta di forza e fragilità, di determinazione e commozione. Una bella immagine che fa riflettere.



Delio Lomaglio
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Caro Delio,


la lacrima è il distillato dell’emozione, la rugiada dei nostri sentimenti. In questa estate sportiva di pianti ne abbiamo visti tanti, non solo alle Olimpiadi e non solo femminili. Sarà la fatica, sarà la tensione, sarà la pressione, saranno lo stress, la grande attesa dopo anni di, allenamenti, scatti, sudore, sacrifici che, come ha confessato, Federica Pellegrini possono anche «incattivirci». Sarà tutto quello che volete ma da qualche tempo il pianto è la cifra dell’epilogo di molte gare e carriere sportive. E allora come dimenticare in questo luglio Vialli e Mancini abbracciati a Wembley, i pianti da fine di un’epoca della Divina Fede e di Aldo Montano, spadaccino da rotocalco, gli occhi languidi e smarriti della ginnasta Simone Biles e della tennista Naomi Osaka davanti al burrone dell’ansia da prestazione, la gioia della leonessa Centracchio e del suo papà videocollegato in Molise e di Alessandra Perilli, la prima sammarinese medagliata della storia. Prendo allora a prestito la riflessioni di don Gionatan De Marco, cappellano degli azzurri al Villaggio atleti: «Tutte le lacrime che hanno una sorgente: il cuore di ciascuno… lì dove i sogni si incontrano e si scontrano con la realtà, lì dove gioia e dolore vengono elaborati in vita».

Federico Monga

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Il Mattino