Superlega, i conti sbagliati sui gusti dei tifosi-clienti

Superlega, i conti sbagliati sui gusti dei tifosi-clienti
Caro Direttore, ho molto apprezzato il pezzo sul Mattino di Teotino che ha fatto chiarezza su un nervo scoperto di cui, a cominciare dagli operatori del calcio, nessuno parla (o...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Caro Direttore, ho molto apprezzato il pezzo sul Mattino di Teotino che ha fatto chiarezza su un nervo scoperto di cui, a cominciare dagli operatori del calcio, nessuno parla (o ne parla sottovoce). È la storia dei cosiddetti agenti, una volta “procuratori”. Intanto, bisognerebbe chiarire non tanto la differenza sul piano giuridico ma soprattutto cosa essa comporta. È certo che, al di là delle imprudenze di troppi presidenti, sulla crisi del calcio le commissioni agli agenti hanno un peso determinante. A prescindere da personali arricchimenti più o meno legittimi, esse contribuiscono a trasformare quello che è – dovrebbe essere - una sana e divertente competizione, solo in business. Nel quale l’unica logica prevista e praticata è quella del profitto purchessia. A questa storia della Superlega molte tifoserie, a cominciare da quelle inglesi, si sono opposte ed il progetto è di fatto naufragato. Mi sorge il dubbio che, oggi come oggi, la parte più sana sia proprio quella di noi tifosi. O no? 

Mario Di Costanzo 
Napoli

 

Caro Mario, tra le tante reazioni contrarie alla Superlega - stendiamo un velo pietoso su Andrea Pirlo e Stefano Pioli, allenatori di squadre coinvolte nel pasticcio - mi sono ritrovato da tifoso e da sostenitore delle democrazie liberali, che fanno del merito il loro principio cardine, nelle parole di De Zerbi del Sassuolo: «Il calcio è di tutti ed è meritocratico. Il comportamento di questi club lede il diritto del più debole, al quale impedisci di crearsi la strada. Non è solo una questione sportiva, è un’idea di società sbagliata. È come se al figlio di un operaio non fosse più consentito per il suo futuro sognare di poter fare il dottore o l’avvocato. La Superlega mi ricorda quando all’oratorio si diceva «il pallone è mio, gioco io. E se non gioco lo porto via». I promotori hanno fatto male i loro conti e hanno perso. I debiti, soprattutto in rapporto ai fatturati, stanno lì a dimostrare un’incapacità gestionale incompatibile con chi è chiamato a guidare società dai bilanci milionari. Hanno la passione, la voglia di migliorare con le proprie forze, la concorrenza tra tutti. Hanno vinto i tifosi, che poi sarebbero anche i clienti. Il cliente, come si dice, ha sempre ragione e chi non riconosce i gusti dei suoi clienti dovrebbe cambiare mestiere.

Federico Monga

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino