Campbell Johnstone è il primo All Black a fare coming out: «Spero sarà un passo importante per il mondo dello sport»

Anche la Nazionale ha elogiato, sui social, il discorso di Johnstone menzionandolo "Per aver avuto il coraggio di condividere la sua storia e aver contribuito a creare un gioco più inclusivo".

Campbell Johnstone è il primo All Black a fare coming out: «Spero che sia un passo importante per il panorama sportivo»
"Spero che questo mio passo possa aiutare a superare i pregiudizi sull'omosessualità e che aiuterà altre persone". Così l'ex rugbista...

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"Spero che questo mio passo possa aiutare a superare i pregiudizi sull'omosessualità e che aiuterà altre persone". Così l'ex rugbista Campbell Johnstone introduce il suo coming-out. Il pilone Neozelandese, 43 anni, è stato l'All Black numero 1056 (tre test nel 2005), e oggi è il primo a dichiararsi gay. Durante la sua vita da giocatore aveva condiviso i propri sentimenti soltanto con alcuni amici e componenti della famiglia: "Da giovane non mi sono mai sentito a mio agio e il mio sogno è sempre stato quello di diventare un All Black- racconta in un'intervista alla televisione di Auckland TVNZ -. Per anni ho condotto una doppia vita, e il fatto che soltanto alcune persone a me vicino lo sapessero era già abbastanza. La mia visione di un All Black era quella di un uomo virile, forte, possibilmente con moglie e figli". Un lungo periodo terminato con la decisione di confidarsi con alcuni compagni di squadra. "È stato come dire loro che avevo finito il latte, in molti mi hanno detto: 'Sì, era ora'".

In questi giorni la decisione di aprirsi a tutti: "Ho pensato di poter essere il primo della Nazionale a dichiararsi gay, e che questo possa togliere la pressione e lo stigma che circonda il problema, ora il pubblico sa che ce n'è uno tra gli All Blacks e potrebbe essere uno degli ultimi pezzi del puzzle nel panorama sportivo". Tanti i messaggi di stima arrivati all'ex pilone, a partire dal mediano di mischia neozelandese Brad Weber: “Leggenda! Questo è un momento estremamente importante per tanti giovani, e per giocatori di rugby in particolare che potrebbero interrogarsi sulla propria sessualità. Tanto rispetto per te, Campbell. Anche gli All Blacks hanno elogiato, sui social, il discorso di Johnstone menzionando il giocatore della nazionale numero 1056 "Per aver avuto il coraggio di condividere la sua storia e aver contribuito a creare un gioco più inclusivo". 

 

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Il Mattino