Guendalina Tavassi, il periodo nero dopo la scelta di non abortire: «Non avevo i soldi per pagare le bollette»

LaTavassi ha voluto mettere nero su bianco la sua storia

Guendalina Tavassi nel novembre scorso ha pubblicato il suo primo libro “Dietro quel sorriso” dove ha messo nero su bianco la sua storia: dall'infanzia...

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Guendalina Tavassi nel novembre scorso ha pubblicato il suo primo libro “Dietro quel sorriso” dove ha messo nero su bianco la sua storia: dall'infanzia difficile al periodo nero vissuto durante la sua prima gravidanza, di recente l'influencer ha voluto raccontarsi anche a Novella 2000.

La vita della Tavassi non è mai stata semplice. Sin da bambina ha dovuto affrontare delle scelte difficili, come quando davanti al giudice ha dovuto decidere se vivere con sua madre o insieme a suo padre.

«Far prendere una decisione così importante a un bambino è una cosa inconcepibile. E’ stato sbagliato accusare mia mamma di colpe che non aveva, solo per stare con papà. Ma sinceramente non capivo se con il mio comportamento potevo ferire qualcuno, semplicemente volevo stare con mio padre. Mi regalava più libertà e quando sei piccolo non pensi a una vita normale», afferma l'influencer. 

«Se avessi pensato che avere tanta libertà ed essere viziata avrebbe intaccato il mio stile di vita, forse avrei fatto una scelta diversa. A casa di mia madre avrei vissuto una vita di regole, chiaramente una vita normale che dovrebbe condurre un bambino» - spiega la Tavassi - «Ma io ho vissuto con papà e alla fine era come se vivessi da sola. Le sue compagne, tutte giovanissime, erano streghe cattive che, appena lui si girava, minacciavano di mettermi in collegio o mandarmi in orfanatrofio», poi parla della sua gravidanza. 

Guendalina è rimasta incinta giovanissima di Remo Nicolini, il quale però inizialmente non ha voluto assumersi le sue responsabilità di padre, lasciando la Tavassi completamente sola e senza soldi ad affrontare la gravidanza:

«Penso sia stato uno dei periodi più brutti della mia vita, perché il fatto che io abbia voluto tenere Gaia, nonostante mio padre fosse totalmente contrario e mi avesse avvertito che se l’avessi tenuta dovevo assumermi le mie responsabilità, mi ha portato a essere sola. L’ho cresciuta senza l’aiuto di nessuno. Il signor Remo se n’era andato quando gaia è nata. Poi è tornato, ma mai come presenza fissa», dice la Tavassi. 

«Non avevo i soldi per pagare l’affitto, per pagare le bollette. E a lavorare non potevo andare perché avevo una bambina. Quando l’ho fatto, i sacrifici erano più alti dello stipendio. Quella non era vita». 

 «La salvezza è stata il Grande Fratello ed è per questo che non lo rinnegherò mai - spiega Tavassi - Tra l’altro non sono stata io a cercare di entrare nella Casa. Mi hanno fermato fuori da una discoteca dove lavoravo come cubista e anche lì guadagnavo 80 euro a serata di cui 50 andavano via per la babysitterche mi teneva Gaia»

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Il Mattino