Scamarcio, reazione choc contro il pubblico: «Rompete il c***»

Scamarcio, reazione choc contro il pubblico: «Rompete il c***»
BARI - «Quando uno mette in scena lo spettacolo poi il problema è il pubblico perché voi rompete il ca***». Si tratta della reazione choc di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BARI - «Quando uno mette in scena lo spettacolo poi il problema è il pubblico perché voi rompete il ca***». Si tratta della reazione choc di Riccardo Scamarcio, chiamato a intervenire al Bif&st di Bari, il festival del film dedicato quest'anno a Vittorio Gassman.


L'attore pugliese ha iniziato il discorso inveendo contro gli ospiti presenti in sala, lasciando tutti sbigottiti. «Voi volete interagire con lo spettacolo, applaudite... Ma che cazzo applaudite? Capisco che è una vostra esigenza partecipare. Ma dovete stare zitti. Sono provocazioni estreme per dire che lo spettacolo è uno spettacolo se vi sorprende. Tutti vogliono gratificare, fare per il pubblico, è tutto per il pubblico. Infatti mi sto facendo un culo così per voi».
 
In molti non hanno gradito l'exploit di Scamarcio, tanto che alcuni gli hanno girato le spalle e altri hanno iniziato a protestare. Non è tutto. L'attore ha proseguito con il suo monologo: «Voi siete diventati i protagonisti nello spettacolo. C'è una forma di accondiscendeza di spettacolo, tutto per il pubblico. Ma io dico: 'E no, ognuno ha il proprio mestiere. Sennò venite qui e fatelo voi sto cazzo di spettacolo'. Basta con ste cose di dare ragione al pubblico. Il pubblico ha torto a prescindere. La città è malata. Finalmente mi fischiate contro. Chi se ne frega. Non venite a teatro. Anzi, ma che cazzo siete venuti a fare qua, per sentire cosa?!?».
 
E quando una signora gli chiede perché abbia voluto strafare, conclude così: «Voglio strafare perché mi assumo la responsabilità di quello che dico. Lei non mi dà la linea di quello che devo dire. Io sono libero e dico quello che voglio, quando voglio e come cazzo voglio. Io in questo Paese sono libero, in pochi dicono quello che pensano. Di questo si dovrebbe preoccupare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino