«Sono figlio di un tassista, ma piuttosto che prendere il taxi faccio l’autostop. È una categoria di disonesti: ecco come rubano»

Un ragazzo ha esposto sui social tutte le irregolarità compiute dalla sua famiglia nei confronti di cittadini italiani e turisti

«Sono figlio di un tassista, ma piuttosto che prendere un taxi faccio l’autostop. Categoria di disonesti»
La situazione dei taxi in Italia è un argomento spesso dibattuto anche da persone del mondo dello spettacolo, della politica e da influencer che ne hanno...

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La situazione dei taxi in Italia è un argomento spesso dibattuto anche da persone del mondo dello spettacolo, della politica e da influencer che ne hanno denunciato le irregolarità sui social. Ma quando le critiche vengono da chi con i tassisti ci vive è lecito riconoscerne la veridicità?

L'utente anonimo, che ha scelto il nickname BlackJuniperDK, ha raccontato sui social di essere nato e cresciuto in una famiglia di tassisti che giudica «ignoranti, disonesti», ma soprattutto «grandi evasori fiscali». Il quesito del ragazzo è solo uno: «Cosa possiamo fare, come cittadini, per far crollare il loro castello di carte?». 

Su Reddit BlackJuniperDK ha spiegato da cosa nasce il suo disprezzo per la categoria. Nato e cresciuto in una famiglia che conta ben sette tassisti - di cui quattro ancora in servizio - il ragazzo ha confessato che proprio non sopporta chi guida i taxi. I soldi non sono mai stati un problema nella sua famiglia, specialmente i contanti che «in casa giravano a iosa». Un riferimento a quel cash tanto preteso dai tassisti che spesso si rifutano di far pagare i clienti con carta di credito. Storie non inventate, ma denunciate e anche riprese in video da cittadini, turisti e giovani donne. «Ci sono sempre state storie di truffe agli stranieri, facendo sgami del tipo: Il Pos non funziona», ha confidato. 

«È tristissimo vedere come i tassisti crescano i propri figli con i valori della categoria: se non rubi tu ruba il tuo amico, quindi conviene farti furbo», ha scritto il giovane, che ha spiegato di aver lasciato l'Italia e di essersi trasferito all'estero proprio per non dover sottostare a questa tradizione. Poi ha raccontato di come questo tipo di lavoro venga tramandato di padre in figlio e guai se non si riesce ad avere la licenza. BlackJuniperDK ha ricordato di quando un membro della sua famiglia non riusciva a ottenere «la patente del taxi». 

Dopo il terzo tentativo fallito, l'aspirante tassista riuscì a raggiungere il suo obiettivo spostando la città di residenza in un'altra provincia della Lombardia, così da sostenere «un esame più 'facile', pagando palesemente qualcuno per passarlo».

Poi, il gran finale: «Vi giuro, io piuttosto che prendere un taxi faccio l’autostop: ho una repulsione viscerale verso questa nicchia di disonesti», ha concluso BlackJuniperDK.

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Il Mattino