«Mio marito mi ha tradito 45 anni fa, ma io ancora non l'ho perdonato, è normale?»

«Spesso succede perché tra i partner c'è un problema di comunicazione. A volte si ha paura di aprirsi e mostrarsi vulnerabili, o ammettere i propri bisogni e la propria dipendenza»

«Mio marito mi ha tradito 45 anni fa, ma io ancora non l'ho perdonato, è normale?», ecco perché è difficile passare oltre
  Per alcuni perdonare è più facile, per altri è più difficile, ma il tradimento lascia sempre qualche tipo di cicatrice, anche nella...

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Per alcuni perdonare è più facile, per altri è più difficile, ma il tradimento lascia sempre qualche tipo di cicatrice, anche nella forma di un'insicurezza che ci si porta dietro di giorno in giorno, una puntura di spillo che non fa così male ma ogni tanto pizzica. Una donna si è rivolta a Philippa Perry, psicoterapeuta e scrittrice inglese per il The Guardian, per sapere perché, nonostante siano passati ormai 45 anni, continua a pensare al tradimento del marito. 

«Sono sposata con lo stesso uomo da molti anni, eppure continuo a pensare a ciò che è successo 45 anni fa quando mio marito ha avuto una relazione con un'altra donna. Avevo circa vent'anni, quattro figli piccoli, ero giovane e ingenua. Mi ci è voluto molto tempo per riprendermi. Solo recentemente gli ho chiesto qualcosa al riguardo e lui mi ha detto che l'ha fatto perché era lusingato che qualcuno fosse interessato. Perché questo pensiero continua ad aleggiare nella mia mente? Puoi dirmi il motivo?». 

 

 

Philippa suggerisce che la motivazione principale per cui in questo caso (e in altri simili) si continua a pensare al tradimento è il fatto di non aver ricevuto una spiegazione soddisfacente: «Il fatto che si sentisse lusingato non è abbastanza, ci sono ancora troppe domande che richiedono una risposta. Se non avete concordato una relazione aperta, l'infedeltà del partner si può rivelare devastante».

Per di più, i ricordi non sono ordinati cronologicamente nelle nostre menti di modo che quelli più lontani nel tempo scompaiono per primi: gli eventi traumatici, secondo l'opinione di Philippa, possono sembrare importanti e delineati come nel momento in cui li abbiamo vissuti, anche tanto tempo dopo. «Quindi, perché non dovresti pensarci, anche se sono passati anni? È completamente normale».

Poi, la psicoterapeuta analizza il motivo per cui un tradimento è così traumatico: «Quando hai una relazione monogama e uno dei due finisce fuori strada, il legame intimo si rompe. Il significato di quel legame, quando è integro, è sicurezza. L'intimità e la vicinanza sono un santuario, un luogo in cui entrambi i parner si possono rilassare ed essere vulnerabili, al sicuro, anche in presenza di qualcun altro. Se ci si riflette in termini di evoluzione, nella preistoria nessun individuo poteva sopravvivere da solo, avevano bisogno di avere vicine altre persone per rimanere in vita. Da questo punto di vista non siamo evoluti poi così tanto perché nel momento in cui qualcuno ci tradisce non solo ci fa del male dal punto di vista sentimentale, ma può essere percepito come una minaccia alla nostra stessa esistenza».

Infine, Philippa analizza la fonte del tradimento, uno dei più comuni perché: «Spesso succede perché tra i partner c'è un problema di comunicazione. A volte si ha paura di aprirsi e mostrarsi vulnerabili, o ammettere i propri bisogni e la propria dipendenza. Può sembrare più facile discutere e accusare anziché ammettere che si ha una debolezza. Tutto questo potrebbe causare solitudine, che a sua volta provoca una mancanza di intimità e, per finire, il tradimento».

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Il Mattino