Best Bakery parla napoletano: derby tra le migliori pasticcerie

Best Bakery parla napoletano: derby tra le migliori pasticcerie
Dalla golosità non si scappa. È una questione di dna. Almeno stando al campione danese di oltre 6.500 volontari che ha consentito di individuare una variante del...

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Dalla golosità non si scappa. È una questione di dna. Almeno stando al campione danese di oltre 6.500 volontari che ha consentito di individuare una variante del gene FGF21 che aumenta le probabilità di preferire e cercare cibi dolci. Il gene è responsabile della produzione di un ormone che gestisce pasti e spuntini e che aumenta il consumo di altre sostanze come fumo e alcolici. Pare sia coinvolta una parte del cervello chiamata nucleus accumbens nella quale risiedono i meccanismi di dipendenza, desiderio e ricompensa. Ecco che allora dove c'è l'imprescindibilità dei geni, c'è l'imprescindibilità delle pasticcerie. Un programma le mette in competizione in un campionato italiano: si tratta di Best Bakery in onda su Tv8 (tasto 8 del telecomando) per eleggere la migliore pasticceria d’Italia. Giudici delle creazioni: lo spagnolo Paco Torreblanca, uno dei più grandi pasticcieri al mondo per innovazione, e il belga Alexandre Bourdeaux, consulente in pasticceria e cioccolateria in tutto il mondo specializzato in opere d’arte di cioccolato.


Ebbene anche Napoli si è fatta sentire tra le 72 pasticcerie italiane selezionate in 6 città. Bello il derby partenopeo (in onda dal 2 aprile per una settimana) tra Mario Di Costanzo e Mignone. La spunta l'eccentrico Di Costanzo, terza generazione di una famiglia di pasticcieri nella Napoli più verace e popolare, con laboratorio e punto vendita in piazza Cavour. La produzione di Di Costanzo si divide in due sezioni: avanguardia e napoletanità. Elemento comune è la selezione di materie prime di alta qualità, nessuna scorciatoia produttiva, additivi o conservanti.


Tutte prestigiose le pasticcerie in gioco, dalla storica Cuori di Sfogliatella, che lancia un dolce tutto nuovo, a Bellavia, Varriale e Gambrinus. Tre i round quotidiani fino alla finale nella suggestiva cornice della Reggia di Caserta. I pasticcieri devono superare «La prima impressione»: con la visita di Torreblanca e Bourdeau. Quindi la prova «La specialità», in cui si giudicano i migliori prodotti del locale. Infine, «Il dolce della sfida»: in due ore e mezzo i concorrenti devono preparare un dolce con un elemento misterioso scelto dai giudici. Al termine della prova viene decretato il vincitore della puntata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino