Il Fiano di Avellino di Montesole bevuto sui primi piatti ufficiali di Andrea Napolitano insieme a Fabrizio Tesse a Palazzo Marziale sono una sintesi di cosa è la Campania....
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I presupposti ci stanno tutti, Andrea Napolitano oltre a vincere qualche edizione fa il premio di chef emergente organizzato da Luigi Cremona, è stato a bottega da cuochi importanti, citiamo Antonino Cannavacciuolo dove ha lavorato a lungo. Tecnica, entusiasmo, materie prime e una proprietà che ci crede.Coraggiosa la scelta del vino, la Montesole è una azienda storica di Montefusco conosciuta soprattutto per un grande rapporto tra qualità e prezzo. Impegnata per anni nella vinificazione di uve comprate, da qualche tempo ha iniziato ad acquistare i vigneti e con l'enologo Michele D'Argenio ha avviato la produzione di una linea cru per Fiano, Greco, Falanghina e Taurasi da vigneti selezionati e decisamente interessanti.
Nelle numerose degustazioni alla cieca Fiano e Greco hanno sempre avuto una grande considerazione battendo spesso i mostri sacri e celebrati dalla critica rinchiusa nelle cripte. Del resto la mano di Michele D'Argenio è particolarmente felice con il Fiano, basti pensare ai due prodotti nell'azienda San Giovani nel Cilento, chiocciola Slow Food.Vigna Acquaviva 2013 si è confermato grande, ricco, lungo e piacevole, ancorasostenuto da una acidità scissa, premessa di buona longevità. E sui piatti della serata ha funzionato alla perfezione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino