Fiano di Avellino sui primi piatti del nuovo corso di Palazzo Marziale

Fiano di Avellino sui primi piatti del nuovo corso di Palazzo Marziale
Il Fiano di Avellino di Montesole bevuto sui primi piatti ufficiali di Andrea Napolitano insieme a Fabrizio Tesse a Palazzo Marziale sono una sintesi di cosa è la Campania....

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Il Fiano di Avellino di Montesole bevuto sui primi piatti ufficiali di Andrea Napolitano insieme a Fabrizio Tesse a Palazzo Marziale sono una sintesi di cosa è la Campania. Grandi prodotti di eccellenza nelle zone interne, da una Irpinia decisamente vocato al buono, strepitose vetrine internazionali. Una sintesi oggi scontata ma che sino a qualche anno fa non lo era affatto: fu il Don Alfonso il primo ad aprire le porte ai produttori della regione, cito fra tutti Montevetrano e Marsella, quando sembrava non dovessero avere diritto di cittadinanza.Una magnifica serata nel cuore di Sorrento, con il mitico Costanzo Cacace in sala e l'entusiasmo di Paola Savarese, proprietaria con il marito della struttura, che vuole puntare in alto.


I presupposti ci stanno tutti, Andrea Napolitano oltre a vincere qualche edizione fa il premio di chef emergente organizzato da Luigi Cremona, è stato a bottega da cuochi importanti, citiamo Antonino Cannavacciuolo dove ha lavorato a lungo. Tecnica, entusiasmo, materie prime e una proprietà che ci crede.Coraggiosa la scelta del vino, la Montesole è una azienda storica di Montefusco conosciuta soprattutto per un grande rapporto tra qualità e prezzo. Impegnata per anni nella vinificazione di uve comprate, da qualche tempo ha iniziato ad acquistare i vigneti e con l'enologo Michele D'Argenio ha avviato la produzione di una linea cru per Fiano, Greco, Falanghina e Taurasi da vigneti selezionati e decisamente interessanti.


Nelle numerose degustazioni alla cieca Fiano e Greco hanno sempre avuto una grande considerazione battendo spesso i mostri sacri e celebrati dalla critica rinchiusa nelle cripte. Del resto la mano di Michele D'Argenio è particolarmente felice con il Fiano, basti pensare ai due prodotti nell'azienda San Giovani nel Cilento, chiocciola Slow Food.Vigna Acquaviva 2013 si è confermato grande, ricco, lungo e piacevole, ancorasostenuto da una acidità scissa, premessa di buona longevità. E sui piatti della serata ha funzionato alla perfezione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino