Arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell'Unesco, via alla raccolta firme a Napoli

Arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell'Unesco, via alla raccolta firme a Napoli
A una settimana dalla sentenza definitiva attesa a Seul, in Corea, ultima occasione per sostenere la richiesta dell'Italia di tutela della pizza come patrimonio immateriale...

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A una settimana dalla sentenza definitiva attesa a Seul, in Corea, ultima occasione per sostenere la richiesta dell'Italia di tutela della pizza come patrimonio immateriale dell'Unesco, domani con raccolta straordinaria delle firme, esibizione dei pizzaioli acrobatici, prima pizza 100% italiana, baby pizza preparata dai bambini nell'agriasilo e studio sull'impatto dello storico riconoscimento alle 9 al Villaggio contadino della Coldiretti sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz a Napoli.


Assieme al presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e ad Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del Comitato scientifico di Fondazione Campagna Amica e promotore della candidatura, ci saranno Giovanni Abagnale (medaglia bronzo canottaggio alle Olimpiadi di Rio), Giuseppe Vicino (oro nel canottaggio) e Margherita Granbassi ex schermitrice bronzo olimpico e conduttrice.

La candidatura della pizza è l'unica italiana delle 34 che saranno esaminate dal 4 all'8 dicembre dal Comitato dopo una lunga istruttoria per l'iscrizione nel patrimonio dei beni immateriali dell'Unesco. «Un provvedimento importante - rileva la Coldiretti - di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell'identità di quello che è uno dei prodotti made in Italy più noti al mondo».

Nel villaggio della Coldiretti c'è anche la possibilità di fare la spesa per i regali e i cenoni di Natale acquistando quelli «tradizionali» nel più grande mercato a chilometri zero di Campagna Amica «ma anche di fare doni solidali per salvare le specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma».

Spazio anche alla scoperta di piatti da gourmet che allungano la vita con tutti i menu a 5 euro preparati dagli agrichef contadini. Un ritorno alle radici del Made in Italy, con i sapori antichi della tradizione, dalla pasta di grano Senatore Cappelli al riso Vialone nano, senza dimenticare l'innovazione con la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all'olio, dal pomodoro alla mozzarella ma anche lo street food green, dal gelato di latte d'asina alle seadas.

#stocoicontadini è anche un'occasione unica, rileva l'organizzazione, «per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica bufala alla rarissima mucca agerolese e alla storica podolica, dal cavallo napoletano all'asino di martina franca famoso per essere la più grande razza italiana del mansueto animale, dalla pecora laticauda dalle larghe orecchie alla gentile di Puglia nota per la produzione di lana autarchica ma anche l'antico maiale nero casertano protagonista in molte sculture e affreschi di epoca romana e oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna italiana».


Agriasilo, infine, è un luogo «dove i bambini possono imparare a mungere gli animali, cavalcare asini e riconoscere l'olio, fare lezioni nell'area orti e giardini con il tutor, con uno spazio sull'economia domestica e l'agricosmetica con i frutti della terra». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino