Sono ore decisive per il riconoscimento dell'Arte del Pizzaiolo Napoletano come patrimonio dell'Umanità all'Unesco. A Seul è riunita l'assemblea...
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L'argomento è all'ordine del giorno il 6 ma ufficialmente bisogna attendere la conclusione dei lavori per avere l'ufficializzazione prevista per il 9. Pier Luigi Petrillo, capo della delegazione italiana raccomanda a tutti la prudenza: evitare anzitutto di mettere al centro dei festeggiamenti la pizza, ma concentrarsi sull'arte del pizzaiolo, che ammacca e da lo "schiaffo" alla pasta. Soprattutto, appello che siamo sicuri rimarrà inascoltato perché già si annunciano festeggiamenti prima ancora che l'argomento sia discusso, l'indicazione è di non dare per scontato il risultato perchè, spiega Petrillo bisgna evotarte "almeno sino alla conclusione dei lavori fissata per il 9 dicembre, ogni iniziativa di festeggiamento che possa ricondurre il riconoscimento alla pizza e che consista nella distribuzione, vendita, commercializzazione, esaltazione o quanto altro della pizza e delle produzioni connesse alla pizza. Ricordo a tutti che già in passato per un errore simile (spaghettata in Campidoglio) rischiammo all'ultimo di veder sfumato il lavoro".
In sostanza, sino a che non è ufficiale megli stare fermi.
Un appello che rischia di cadere nel vuoto perché la voglia di mettere il cappello sulla vittoria, andare in tv, conquistare i soliti dieci minuti di notorietà personale potrebbe creare dei danni ad un causa che ha raccolto, grazie all'Associazione Pizzaioli Napoletani, alla Coldiretti, alla Cna e alla Fondazione Univerde di Pecoraro Scanio, circa due milioni di firme. Una mobilitazione popolare senza precedenti nella storia dei riconoscimenti Unesco.
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Il Mattino