La bella cucina isolana a Saturnino Ciro, lo chef scugnizzo a Forio

La bella cucina isolana a Saturnino Ciro, lo chef scugnizzo a Forio
La faccia scugnizza di Ciro Mattera s'illumina ogni volta che si parla di buon cibo. Deve esserci davvero una predestinazione se questo locale storico di Forio è...

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La faccia scugnizza di Ciro Mattera s'illumina ogni volta che si parla di buon cibo. Deve esserci davvero una predestinazione se questo locale storico di Forio è approdato nelle solide mani di uno chef amabile e discreto, e in quelle della sua compagna Stefania Coletta che lavora in sala. Sono passati vent'anni e Saturnino continua a crescere e a sorprenderci. Qui sul lungomare di Forio, tra legni scuri e ventilatori a pale, bottiglie a parete e un banco bar degustazione che invita a soste prolungate, c'è una delle migliori cucine isolane.

Tutta da provare, tutta da scoprire. Basta l'eleganza di un piatto, l'involtino di luvero con le sue uova, burrata e cavolo rosso marinato, a farci capire che Ciro ha raggiunto la sua piena maturità espressiva. Consistenze giuste, sapienza negli abbinamenti, sapori in perfetto equilibrio. Stessa qualità nei raviolini di grano arso con ripieno di mozzarella di bufala, mazzancolle e uova di pesce. E il crudo, sempre diverso e sempre con pesci locali selezionati, ha una decisa personalità grazie a erbe, aromi e verdure perfettamente abbinate.

La storia di Saturnino è bella ma non la racconta più nessuno. I nostri giorni distratti danno poco spazio ai ricordi della guerra, di questo originale americano chiamato Philip Dakin arrivato con l'esercito e rimasto per fare l'attore (ma poi sposò Francesca l'isolana e aprì il locale che prima era un deposito di pesca). Da Filippo il Saturnino arrivavano tutti, da Truman Capote a Pier Paolo Pasolini, Moravia e Visconti. Oggi facce note un po' meno, ma l'insalatina di polpo e seppie o i calamari patate e zucchine meritano. Una citazione anche per gli spaghetti con la crema di cozze. Ciro vi delizierà con il menu Mi fido di te, una degustazione a occhi chiusi che comprende sei/otto portate. Per gli appassionati c'è anche un menu tutto coniglio, con tre piatti tipici (lombo tostato, agnolotti ripieni e cosciotti grigliati). E i dolci? Provate il cremoso di pistacchio e ciliegia o lo spumone di tiramisu con cuore al caffè amaro gentilezza d'altri tempi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino