Si vuole mangiare con meno sale senza sacrificare il gusto? Salare l'acqua della pasta dopo che è stata tuffata nella pentola, negli ultimi due minuti di cottura: gli...
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Il “trucco” è di Furio Brighenti, docente di Scienza degli alimenti dell'università di Parma. L'ha spiegato durante un incontro promosso da Nutrition Foundation of Italy aperto a pubblico e studenti con il patrocinio Unamsi (Associazione giornalisti scientifici) nell'ambito di Expo 2015 e dedicato alle tecnologie alimentari che preservano sicurezza di pane e pasta.
Ma anche con il pane, principale fonte di sodio nella dieta, ci si può prendere “gioco del palato” ingannandolo. Brighenti ha mostrato la diapositiva di una fetta di pane in cassetta, fatta con sei strati di impasto alternati uno ad uno: tre realizzati con farina salata e tre con impasto senza sale. Il risulatato, ha detto il professore, è che ad ogni boccone, mangiamo almeno due strati di pane, con quello salato superiore e quello insipido subito sotto.
«Ma la sensazione percepita - aggiunge l'esperto - è quella della sapidità, nonostante una riduzione di sale del 50%». A parte il problema del «troppo sale nella dieta», primo fattore di rischio (ipertensione) associato all'alimentazione, il consumo dei cereali (pasta e pane) soprattutto di quelli integrali è abbinato alla riduzione del rischio di malattie, in particolare le cardiovascolari e il diabete di tipo 2.
Brighenti ha precisato come basterebbe che la quantità di cereali integrali raggiungesse il 50% della quantità della media giornaliera (in Italia è di circa 260 grammi) perché il rischio di malattie cardiovascolari si riduca del 22% e quello del diabete del 25%. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino