«Miracolo» Anm, dopo le visite mediche tornano a guidare 25 «inabili»

«Miracolo» Anm, dopo le visite mediche tornano a guidare 25 «inabili»
Da oggi l'Anm potrà contare su 25 autisti in più. Non si tratta di nuove assunzioni, ma dei dipendenti dichiarati inidonei mesi e mesi fa, che, dopo una serie di...

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Da oggi l'Anm potrà contare su 25 autisti in più. Non si tratta di nuove assunzioni, ma dei dipendenti dichiarati inidonei mesi e mesi fa, che, dopo una serie di visite mediche di controllo di massa a sorpresa, imposte dall'azienda a fine ottobre, sono risultati abili alla guida e sono dovuti tornare in servizio a manovrare di nuovo i volanti e a spingere leve e pedali dei bus cittadini. Un recupero significativo per le esigenze dell'azienda della mobilità, sempre a corto di personale di esercizio - mentre abbondano, invece, gli amministrativi - soprattutto se si considera che i guariti sono più della metà degli inidonei passati in rassegna dai camici bianchi negli ultimi giorni: 52 su 63.


Mentre i restanti 11 non hanno marcato visita per svariati motivi: perché ammalati, infortunati o trattenuti da impegni improvvisi e improcrastinabili. Anche per loro, però, il passaggio sul lettino del medico aziendale è solo rinviato di qualche giorno. Saranno richiamati a partire dalla prossima settimana.
«Noi abbiamo mandato tutti a visita medica conferma Ciro Maglione, amministratore unico di Anm Alcuni sono risultati guariti e sono tornati al lavoro, altri sono passati a inidonei definitivi e dovranno essere comunque oggetto di un'ulteriore visita medica collegiale, come prevede la norma, Abbiamo già riprogrammato il calendario delle visite. Insomma, negli ultimi mesi abbiamo istituito una procedura dedicata per i controlli medici. Non esistono più inidonei temporanei a vita. Da oggi, gli inidonei andranno a visita alla scadenza del periodo fissato dal medico. E due giorni prima della scadenza arriverà la chiamata di controllo. Ci saranno verifiche rigorose periodiche, perché noi non ci accontentiamo».

 

L'inidoneità per motivi di salute, è bene precisarlo, è un diritto sacrosanto dei lavoratori, previsto dalla legge. La priorità, infatti, è tutelare chi effettivamente è affetto da patologie e problemi di salute che gli impediscano di condurre il bus.
Un principio valido a maggior ragione per chi svolge ogni giorno con caparbietà e dedizione un lavoro stressante e usurante come l'autista di pullman, a Napoli, costretto a fare i conti quotidianamente con buche, mezzi vetusti, babygang e un'utenza stanca di attendere. Finora, però, come dichiarato dall'assessore al Bilancio Enrico Panini in commissione Trasporti, in Anm la frequenza delle visite di controllo medico per l'inidoneità temporanea si era allungata forse troppo. In alcuni casi i controlli arrivavano anche a mesi di distanza dalla scadenza. Nel frattempo, poteva capitare che gli inidonei non ricollocati potessero restare senza una specifica mansione, nei depositi, non potendo più salire sui bus, continuando però a percepire lo stipendio pieno, al netto delle indennità, e alcuni benefit, come i ticket mensa.

Ma la cura Maglione pare aver sortito i suoi effetti, accorciando i tempi dei controlli e avviando già da subito una massiccia serie di visite. Dalla seconda metà di ottobre, tutti i 63 inidonei temporanei sono stati chiamati a visita medica in più scaglioni. Uno ad uno, nelle ultime due settimane, sono passati per gli studi medici della Codime, che è il medico competente dell'azienda. La prima fase di screening si è chiusa ieri. Dai dati è emerso che 25 inidonei temporanei, la maggior parte, come detto, sono stati giudicati guariti e sono stati già reintegrati nelle rispettive qualifiche, in maggioranza come conducenti di linea. Ben 23 dipendenti, invece, sono diventati inidonei definitivi, andandosi ad aggiungere alla schiera degli altri 78 già censiti al 30 settembre scorso, su un totale di 2.463 dipendenti. Il parere di inidoneità permanente, adesso, dovrà essere confermato da una seconda visita medica, questa volta collegiale e non aziendale, eseguita presso una struttura pubblica come il Policlinico o l'ufficio del medico del lavoro delle Ferrovie dello Stato. Un inidoneo temporaneo, poi, è stato confermato e prorogato in via provvisoria. Mentre in un caso il giudizio è stato sospeso, in attesa di ulteriori approfondimenti clinici. Due inidonei passati da temporanei a definitivi, infine, andranno in pensione entro il 31 dicembre e sono, quindi, di fatto, già fuori dal conteggio della pianta organica. Cosa succede adesso? I controlli del medico aziendale competente continueranno anche nei prossimi giorni.

«Gli inidonei temporanei spiega Maglione saranno messi in aspettativa retribuita, come prevede la legge. Per i definitivi, discuteremo con le organizzazioni sindacali il modo e i tempi della ricollocazione. Aspetteremo i risultati delle visite mediche collegiali che ci indicheranno anche per quali mansioni sono inidonei e per quali no. In alcuni casi, ad esempio, potrebbero essere riconvertiti in verificatori di titoli di viaggio o altro. Non è detto, insomma, che debbano necessariamente essere collocati in ufficio».

Ma non finisce qui. La stretta sulle visite di controllo, infatti, riguarderà anche chi si mette in malattia. Soprattutto in giornate particolari, come il weekend, quando a partire dall'8 dicembre saranno istituzionalizzati i prolungamenti di metro Linea 1 e funicolari fino alle 2 di notte e quando ci sono le partite del Napoli. «Anche in questo caso conclude Maglione le visite di controllo già vengono fatte, come prevede la norma. Ma intensificheremo ancora di più gli sforzi».
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Il Mattino