L'inferno dei campi profughi della Libia nei racconti dei naufraghi a bordo della Sea Watch. «Le persone a bordo ci hanno raccontato di aver trascorso lunghi periodi di...
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«Anche il più piccolo dei minori non accompagnati, che ha solo 12 anni, è stato imprigionato senza un valido motivo.
«Molte persone - aggiunge la portavoce di Sea Watch - raccontano di aver tentato di lasciare la Libia via mare più volte. Una persona addirittura ha riconosciuto nella motovedetta che è sopraggiunta dopo il soccorso la stessa che lo aveva già riportato indietro». Tutte le volte che i naufraghi sono ricondotti in Libia «vengono di nuovo imprigionati». Alla vista della motovedetta libica «sono terrorizzati». «Un'altra persona - prosegue - ha raccontato che il familiare gli è stato ucciso davanti agli occhi con un colpo di kalashnikov, sempre in detenzione».
«Noi non riporteremo mai nessuno in un Paese dove alle persone è riservato questo trattamento - ammonisce Linardi -. Ci aspetteremmo che i nostri governi si impegnassero perché questo non avvenga invece di alimentare la spirale del traffico permettendo che queste persone che tentano di scappare dalla Libia siano riportate indietro, torturate, seviziate. E se sopravvivono... di nuovo ributtate in mare per essere poi riportate indietro. Finché non periscono».
SALVINI
«Ho appena firmato il divieto di ingresso, transito e sosta alla nave Sea Watch 3 nelle acque italiane, come previsto dal Nuovo Decreto Sicurezza. Ora il documento sarà alla firma dei colleghi ai Trasporti e alla Difesa: stop ai complici di scafisti e trafficanti». Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino