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Non ha rivendicato vittorie né inasprimento del conflitto, Vladimir Putin nel tanto atteso discorso del 9 maggio. Una scelta che gli analisti stanno ampiamente valutando: quale sarà ora il futuro della guerra? La direttrice dell’intelligence nazionale americana, Avril Haines, ritiene che «le forze russe non si fermeranno al Donbass, ma porteranno la guerra in Transnistria», e che il Cremlino sta puntando a una guerra lunga e di logoramento contro il sostengo militare ed economico che arriva da Occidente e America all’Ucraina.
La numero uno degli 007 Usa ha parlato durante un’audizione alla Commissione della Difesa del Senato. «La nostra valutazione - ha chiarito - è che Putin si stia preparando per un lungo conflitto e che intende andare oltre il Donbass». Ha, poi, ribadito che il leader del Cremlino sia determinato a creare un corridoio di terra fino alla Transnistria, la regione separatista della Moldova, dove sono già stanziate truppe di Mosca. Un disegno - ha aggiunto - che gli consentirebbe di unirla al sud-est dell’Ucraina, se riuscirà a conquistarlo.
NIENTE GUERRA LAMPO
Abbandonata l’idea della guerra lampo, ora Putin pensa al logoramento di Kiev. Le battaglie sul campo non stanno andando come previsto e ora, il rischio è che il conflitto si allunghi di molto.
A quel punto - ha avvertito ancora Avril Haines -, potrebbe tentare di intercettare le armi inviate in Ucraina «nelle prossime settimane». In modo da bloccare i rifornimenti. Come possibile «vendetta» contro le sanzioni. «È probabile», poi, ha specificato il capo dell’intelligence americana, che decida di imporre la legge marziale per portare avanti la guerra. «Il presidente russo - è l’analisi del capo dei servizi segreti - deve affrontare una discrepanza tra le sue ambizioni e le attuali capacità militari delle sue forze. E l’andamento attuale del conflitto aumenta la probabilità che possa prendere decisioni più drastiche, tra cui l’imposizione della legge marziale, il riorientamento della produzione industriale o azioni che potrebbero portare a un’escalation militare». Per gli Stati Uniti, comunque, il rischio di una minaccia nucleare ci sarà solo «se Putin si troverà di fronte a una minaccia esistenziale».
LA RESISTENZA
Mentre lo zar affina la sua strategia, la resistenza ucraina non molla. Le forze di Mosca non stanno ottenendo sul campo i progressi sperati, anche se il conflitto continua ad andare avanti con nuovi bombardamenti russi e intensi scontri sul terreno. Nel discorso del 9 maggio, dove Putin ha scelto di non alzare il livello dello scontro dichiarando la guerra globale, il presidente ha fatto chiaramente capire che non ha fretta di concluderla. Fa crescere l’offensiva nel Sud, con attacchi di razzi sempre più frequenti su Odessa, che potrebbe essere il prossimo obiettivo, un obiettivo peraltro fatto trapelare da fonti russe già qualche settimana fa, con l’obiettivo di tagliare fuori l’Ucraina dal mare, e conquistare tutta la costa.
Il Mattino