Zaporizhzhia, il coraggio del team Aiea tra missili e check-point: «Violata integrità della centrale»

I tecnici sono entrati nell’impianto nucleare. Mosca accusa Kiev per i bombardamenti e chiede una riunione dell’Onu

Zaporizhzhia, Aiea: «Violata integrità della centrale». Kiev: «Sicurezza della missione non è garantita»
Il riscatto dell’Onu, dopo tante missioni che si sono fermate o sono fallite davanti alla violenza dei bombardamenti. «L’integrità fisica della centrale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il riscatto dell’Onu, dopo tante missioni che si sono fermate o sono fallite davanti alla violenza dei bombardamenti. «L’integrità fisica della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata ripetutamente violata», denuncia il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, dopo una drammatica ispezione. «Ed è qualcosa che non può continuare ad accadere», conclude. La Russia ha chiesto una convocazione del Consiglio di sicurezza Onu proprio per discutere del bombardamento della centrale nucleare da parte ucraina. Il convoglio di nove Suv bianchi con le bandiere azzurre delle Nazioni Unite attraversa la guerra in Ucraina, sfida missili, granate, scontri a colpi di mitra, addirittura un tentativo secondo i russi di sbarco dal fiume Dniepr di 7 motoscafi con 60 incursori ucraini «addestrati dagli inglesi», un’unità tattica in un blitz per riprendere la centrale. Tutto poche ore prima dell’arrivo dei 14 esperti dell’Aiea, il cui annuncio invece di silenziare le armi accende la miccia e il solito scambio di accuse. Eliminati, dicono i russi, 40 sabotatori di Kiev con gli elicotteri militari. Sulla vicina città di Energodar piovono bombe che Mosca attribuisce al fuoco di copertura ucraino per l’azione di sbarco (e gli ucraini ai russi). All’alba, quando la missione deve affrontare, d’accordo Kiev e Mosca, il tragitto in territorio ucraino, come voluto da Zelensky, verso gli impianti, si combatte forte. Colpi di mortaio a 400 metri dal reattore 1 attivano il sistema d’emergenza che spegne il reattore 6, uno dei due rimasti in funzione. E danni alle linee elettriche, con passaggio all’alimentazione diesel.

 

 

 

Quindi, avanti. Il momento più difficile ai check point di Vasylivka, a un’ora dalla centrale, e di Novo-Oleksandrivka. Intorno, un paesaggio spettrale. Esplosioni vicine. Quando la delegazione viene presa in consegna dai russi, a Mosca la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, avverte che da quel momento la responsabilità di nuovi attacchi sarà di Kiev. «Le conseguenze ricadranno tutte sul regime di Zelensky e sul suo gruppo di supporto in Occidente». Il ministro Lavrov ricorda a sua volta di aver voluto esperti di balistica nella missione «per riscontrare le tracce dei bombardamenti ucraini». Da parte sua, Zelensky non smette di reclamare la smilitarizzazione dell’area. «In due ore ho visto quel che dovevo vedere, dobbiamo evitare l’incidente nucleare», spiega Grossi al termine. Paradossalmente la parte più facile della visita è a Zaporizhzhia, parlando con lo staff, certificando lo stato dei reattori, misurando le radiazioni. E alla fine, Grossi ottiene pure di lasciare nella struttura 5 esperti con gli autisti, tra 8 e 12 in tutto dicono le autorità filo-russe, fino a domenica-lunedì. Missione compiuta, per ora. Grossi rientra, cinque dei 9 Suv ripartono per Kiev. 

 

 

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino