DR CityCross, il piccolo Suv da città: grande praticità a meno di 10.000 euro

La DR CityCross, un piccola Suv da città
NAPOLI - Piccola, pratica, versatile, ha le forme di una station wagon in formato tascabile (è lunga 3,86 metri) e l’aspetto di un crossover. E’ la nuova CityCross di DR...

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NAPOLI - Piccola, pratica, versatile, ha le forme di una station wagon in formato tascabile (è lunga 3,86 metri) e l’aspetto di un crossover. E’ la nuova CityCross di DR Motors, ultima arrivata della famiglia molisana imparentata con i cinesi della Chery. Ha già debuttato sul mercato italiano con un listino interessante, che prevede prezzi compresi tra 9.980 e 10.980 euro.


Lo stile è caratterizzato da vistose modanature di protezione, barre longitudinali sul tetto e altezza da terra maggiorata. Un accorgimento, quest’ultimo, che tuttavia non deve trarre in inganno: la trazione è anteriore, non integrale, come del resto su altri crossover leggeri. In compenso c’è tanto spazio all’interno: abbattendo i sedili posteriori, il piano di carico diventa importante (1200 dm3) e offre la possibilità di trasportare anche una bici. Se si ha bisogno di un’auto pratica e funzionale, ma anche poco impegnativa, può rappresentare una alternativa da esaminare con attenzione.

A Macchia d’Isernia, dove viene completato l’assemblaggio dell’auto importata via nave dalla Cina, sono certi che il nuovo modello riuscirà ad imporsi come light crossover “grazie al design e alle dimensioni che la rendono unica”. In casa DR puntano inoltre sulla formula full optional di serie, proponendo la versione Luxury con climatizzatore, sensori di parcheggio, volante regolabile in altezza, servosterzo, barre portatutto, poggiatesta anteriori e posteriori regolabili, antifurto con telecomando per apertura/chiusura portiere, alzacristalli e specchietti retrovisori elettrici, stereo cd-mp3-usb, cerchi in lega da 15” (optional da 16”), vernice metallizzata, tutti compresi nel prezzo. L’allestimento Executive (mille euro in più) prevede in aggiunta soltanto i rivestimenti interni in nabuk (che invece sono optional a pagamento sulla entry level Luxury) o, in alternativa, la plancia in tinta con la carrozzeria. Di serie, come ormai previsto per legge, c’è l’ABS, a supporto dell’impianto frenante, che prevede i dischi sulle quattro ruote, mentre manca del tutto la disponibilità dell’ESP.

Il motore è il noto 1.3 benzina da 83 cv/114 Nm già utilizzato su altri modelli della gamma DR. E’ un propulsore quattro cilindri 16 valvole, con iniezione elettronica multipint, omologato euro 5. Abbinato ad un cambio manuale a cinque marce, consuma – secondo i dati forniti dal costruttore - 5,5 litri/100 km nel ciclo combinato e produce 130 g/km di CO2. Quanto alle prestazioni, la velocità massima dichiarata è di 156 km/h, il passaggio in accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 12,5 secondi. Il telaio prevede all’anteriore McPherson, molle elicoidali e barra stabilizzatrice, al posteriore sospensioni semi indipendenti a ponte torcente, molle ad elica e ammortizzatori.

Sono disponibili anche i bifuel benzina/GPL e benzina/metano. In entrambi i casi, l’installazione prevede un sovrapprezzo, di 1000 euro per il Gpl, di 2000 per il metano. Grazie al capiente vano di carico, nessun particolare problema comporta l’ingombro del serbatoio supplementare di gas, con capacità di 50 litri. Discorso simile per la versione a metano, che è dotata di un innovativo sistema di alimentazione, composto da due bombole in fibra, leggerissime, della capacità complessiva di 92 litri. Per chi utilizza l’auto esclusivamente come strumento di lavoro, è prevista anche una versione autocarro, denominata DR CityVan, con griglia di separazione tra l’abitacolo ed il vano di carico, proposta a 10.980 euro.


La DR Motors ha in cantiere anche altre novità, ma per il momento l’attenzione è concentrata sul piccolo CityCross. Dopo il rinnovo degli accordi con i cinesi della Chery, era stato annunciato l’arrivo della piccola DR 0, che si sarebbe dovuta collocare alla base della gamma, prima della DR 1 e della DR 2, per proporsi come l’auto più economica del mercato italiano. Ma il progetto è per ora congelato. Da verificare se verranno rispettati i tempi dell’arrivo del nuovo Suv in sostituzione della DR 5, previsto a suo tempo entro la fine del 2013. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino