Audi, le meraviglie e-tron. Quattro piattaforme con cui la casa di Ingolstadt nel 2025 avrà oltre 20 modelli a batteria

L'Audi A6 e-tron concept
Un poker per affrontare la partita del futuro. E ovviamente vincerla. Sono infatti quattro le piattaforme che Audi ha messo in campo per la mobilità elettrica insieme a 15...

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Un poker per affrontare la partita del futuro. E ovviamente vincerla. Sono infatti quattro le piattaforme che Audi ha messo in campo per la mobilità elettrica insieme a 15 miliardi di euro per avere nel 2025 oltre 20 modelli e 800mila unità all’anno vendute. Il primo passo è stato la piattaforma MLB Evo, evoluzione della MLB che fa già da base dei modelli a motore longitudinale di Ingolstadt e che ha dato i natali alla prima Audi elettrica, la E-tron, cui è seguita la E-tron Sportback. Entrambe sono lunghe 4,9 metri e hanno tre versioni: 50, 55 ed S, tutte a trazione integrale. La prima ha 230 kW per uno 0-100 km/h in 6,8 s. e una batteria da 71 kWh (64,7 kWh netti) che può essere ricaricata fino a 120 kW per un’autonomia di 282-351 km mentre le seconda ha 300 kW per uno 0-100 km/h in 5,7 secondi. In questo caso la batteria è da 95 kWh (86,5 kWh netti), si ricarica fino a 150 kW e l’autonomia oscilla tra 369 e 458 km. La S alza ulteriormente l’asticella con una configurazione a tre motori: uno anteriore e due posteriori per complessivi 429 kW che scaraventano 2.695 kg da 0 a 100 km/h in 4,5 s. e scaricano a terra 973 Nm di coppia gestiti attivamente per fornire all’auto una dinamica di guida da vera sportiva.



Il secondo passo è stato la J1, la piattaforma condivisa con la Porsche per dare vita alla Taycan e alla E-Tron GT. Parliamo dunque una coupé 4 porte ad alte prestazioni lunga 5 metri con due motori (posteriore con cambio automatico a 2 rapporti) in due versioni: una da 390 kW e 630 Nm (245 km/h, 0-100 km/h in 4,1 s.) e la RS che ha 475 kW e 830 Nm per 250 km/h di velocità massima e uno 0-100 km/h in 3,3 s. In entrambi i casi la batteria è da 93,4 kWh e si ricarica fino a 270 KW a 800 Volt con un’autonomia che varia da 430 fino a 487 km. Il terzo passo è la piattaforma MEB, la stessa delle Volkswagen ID.3 e ID.4, della Skoda Enyaq e della Cupra Born. L’interpretazione Audi si chiama invece Q4 E-tron, è un suv lungo 4,59 metri ed è disponibile in 3 versioni. La 35 ha una batteria da 55 kWh per un’autonomia di 306-341 km con un solo motore posteriore mentre la 40 ha 150 kW e una batteria da 82 kWh che si ricarica a 125 kW di potenza e percorrere fino a 520 km. Con la 50 Quattro a due motori e trazione integrale da 220 kW le percorrenze scendono a 487 km, ma si passa da 0 a 100 km/h in 6,2”. A breve sarà affiancata dalla Q4 Sportback con carrozzeria coupé che, così come la Q4, sarà costruita nello stabilimento di Zwickau dove ogni vettura è ad impronta zero di CO2. 


Il quarto passo sarà fatto a breve e si chiama PPE (Premium Platform Electric) ed è una piattaforma sviluppata anche in questo caso con Porsche. Il primo assaggio, in forma di concept, lo ha dato la A6 E-tron, una berlina lunga 4,96 metri con architettura elettrica a 800 Volt, batteria da circa 100 kWh, due motori per complessivi 350 kW e trazione integrale. Lo 0-100 km/h si chiude in meno di 4” e l’autonomia è di oltre 700 km. La PPE avrà due versioni: una “bassa” dedicata a berline e sportive e una “alta” per suv e crossover. Ma ad Ingolstadt non si accontentano e guardano oltre con il progetto Artemis che nel 2024 dovrebbe portare batterie, architetture elettrica, software e guida autonoma di prossima generazione. Il tutto concentrato in un’inedita piattaforma. A capo del progetto è stato chiamato Alexander Hitzinger, artefice del ritorno di Porsche alla 24 Ore di Le Mans tra il 2014 e il 2017, una corsa che Audi ha vinto ben 13 volte e dove tornerà nel 2023, un anno dopo una nuova eccitante sfida sportiva: la Dakar, con un prototipo elettrico (ma con motore a benzina come range extender) e con un dream team composto da Mattias Ekström, Stéphane Peterhansel e Carlos Sainz. Un tris per giocare un’altra partita sportiva e tecnologica. E vincerla, ovviamente.

 

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Il Mattino