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REGGIO EMILIA - Dieci giorni di tempo per concretizzare il progetto. È l’ultimatum lanciato dalla Regione Emilia-Romagna a Silk-Faw, la joint venture cinese-americana delle supercar di lusso sportive completamente elettriche che nella primavera 2021 ha annunciato di insediarsi con un mega stabilimento produttivo a Gavassa di Reggio Emilia, nella ‘Motor Valley’ emiliana, con l’obiettivo di sfornare la prima hypercar, la HongqiS9 per il 2023. Ma che a un anno e mezzo di distanza non ha dato finora seguito alle promesse di investimento (quasi un miliardo di euro complessivo) e della creazione di nuovi posti di lavoro (5.000 tra diretti e indiretti). A partire dal rogito, mai perfezionato, per l’area nella quale dovrebbe sorgere il polo industriale dell’automotive.
Gli addii dei top manager che il colosso aveva ingaggiato - da Roberto Fedeli ad Amedeo Felisa, entrambi passati in Aston Martin e all’ex capo della connettività Theo Jansen ora in Ferrari - hanno gettato ombre sulla realizzazione del progetto.
Ieri il faccia a faccia per un chiarimento tra Silk-Faw e l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla, il quale ha fissato un incontro per il prossimo lunedì 25 luglio. In quella data «o ci danno novità presentando il piano progettuale alla stampa o il progetto per noi è chiuso». Se Silk-Faw non ottempererà agli impegni, i contributi regionali saranno ritirati. E il Comune di Reggio Emilia non chiuderà la conferenz dei servizi per l’ok definitivo al cantiere.
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