Fca, Gorlier: «Non spostiamo produzioni all'estero, anzi in Italia aumenterà. Ma servono più incentivi per l'ibrido»

Pietro Gorlier, responsabile attività europee di Fca
TORINO - "Non spostiamo nessuna produzione all'estero. I nostri sviluppi produttivi sono in Italia dove la produzione aumenterà". Lo ha detto Pietro Gorlier,...

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TORINO - "Non spostiamo nessuna produzione all'estero. I nostri sviluppi produttivi sono in Italia dove la produzione aumenterà". Lo ha detto Pietro Gorlier, responsabile attività europee di Fca, durante l'audizione in Senato via web. "Naturalmente siamo una multinazionale e faremo anche cose all'estero", ha aggiunto. E "riassorbiremo l'occupazione nel 2022-2023", ha assicurato.


"Il mercato italiano dell'auto potrebbe subire quest'anno un calo del 35%. Per rilanciare il settore bisogna ampliare gli incentivi all'ibrido leggero per rimettere in moto tutta la filiera e smaltire i veicoli in stock fermi presso i concessionari" ha poi affermato Gorlier

"Il mercato italiano dell'auto potrebbe subire quest'anno un calo del 35%. Per rilanciare il settore bisogna ampliare gli incentivi all'ibrido leggero per rimettere in moto tutta la filiera e smaltire i veicoli in stock fermi presso i concessionari". Lo ha affermato Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee di Fca, durante un'audizione in Senato via web. "Se l''obiettivo è la decarbonizzazione della mobilità - ha spiegato Gorlier - è fondamentale la sostituzione del parco circolante, con il sostegno al rinnovo delle auto vecchie 10 anni. Noi riteniamo che la soluzione ottimale sia supportare le auto con valore sotto i 10.000 euro, come la Panda ibrida leggera fatta a Pomigliano". Gorlier ha sottolineato che le immatricolazioni di veicoli elettrici saranno nei prossimi dieci anni circa l'80% del mercato.


"Per sostenere questa crescita - ha spiegato - serviranno in Italia 170.000 punti di ricarica, mentre oggi ce ne sono 10.000: Bisogna accelerare questo processo, altrimenti ci sarà una barriera alle vendite di elettriche con effetto negativo per i costruttori che non riusciranno a venderle, per le emissioni che non si abbasseranno e perché i target europei non potranno essere raggiunti". Un altro problema riguarda il prezzo dell'energia per la ricarica che è più alto di altri Paesi europei e il costo della ricarica pubblica molto più alto rispetto a quella che si fa a casa. Infine Gorlier ha ricordato che con il passaggio alla produzione delle auto elettriche "c'è il problema della significativa riduzione di manodopera nel settore automobilistico". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino