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TORINO - La crisi sanitaria del 2020 si abbatte sulla filiera della componentistica auto che già nel 2019 registrava segni di rallentamento, con un fatturato sceso del 3,9% in Italia a 49,2 miliardi di euro e del 4,8% in Piemonte a 18,6 miliardi. La prima ondata della pandemia ha avuto conseguenze molto significative in termini di calo dei ricavi, degli ordinativi, e dell'occupazione, ma le difficoltà accelerano la spinta verso il cambiamento. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulla componentistica auto italiana, l'indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino, dall'Anfia e dal Center for Automotive and Mobility Innovation (Cami) del Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia.
II 73% delle aziende guarda con speranza alle nozze Fca-Psa per il possibile aumento dei volumi di fornitura grazie alle piattaforme comuni (51%), ma anche per la presenza del nuovo gruppo su più mercati (25%) e per l'impulso che potrebbe essere dato alle collaborazioni tra imprese della catena di fornitura (23%).
"La crisi non fa che velocizzare - osserva il presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina - un processo di ristrutturazione e revisione della filiera automotive italiana, settore in cui il Piemonte continua ad essere protagonista con oltre il 33% delle aziende e il 38% del fatturato nazionale". "La componentistica è ancora più di prima chiamata a reagire a questa fase di incertezza rimodulando l'offerta e puntando sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Questo non senza l'indispensabile contributo di un piano strategico nazionale per il rilancio del settore", osserva Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti Anfia.
"La filiera italiana si trova a fronteggiare due fonti di incertezza. La prima, molto contingente, riguarda i tempi e la misura della ripresa della domanda e della produzione di auto in Europa e nei principali mercati di sbocco. La seconda è legata alle scelte di Stellantis, che presenta indubbie sovrapposizioni in Europa tra attività di progettazione, produzione, e composizione della filiera", sottolinea Francesco Zirpoli, direttore scientifico del Cami dell'Università Ca' Foscari Venezia.
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