La magia del Giro d'Italia in sella alla Yamaha Niken GT

Yamaha Niken GT al Giro d'Italia 2019
ORBETELLO – Vinci-Orbetello, 220 km. Quelli che i ciclisti del Giro d'Italia hanno percorso senza nemmeno troppa fatica nella terza tappa in calendario: ha vinto Elia...

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ORBETELLO – Vinci-Orbetello, 220 km. Quelli che i ciclisti del Giro d'Italia hanno percorso senza nemmeno troppa fatica nella terza tappa in calendario: ha vinto Elia Viviani, poi retrocesso a causa di una scorrettezza che ha premiato Gaviria. Una tappa semplice, per velocisti, appunto, senza particolari salite o insidie. Tuttavia c'erano forte vento e nuvoloni neri lungo tutto il percorso. 

 

Due fattori "a sfavore" che però non hanno scoraggiato nemmeno un po' i tanti appassionati accorsi lungo le strade. Non posso ricordarmeli tutti, eppure mi sembrava di averli guardati tutti negli occhi: uomini, donne, bambini, famiglie intere, anziani. Attendevano felici ed emozionati il passaggio dei ciclisti.


Li ho osservati dalla sella della mia Niken GT, moto ufficiale del Giro: Yamaha ha concesso il privilegio a me e ad altri due colleghi spagnoli di anticipare il gruppo dei ciclisti (di poco più di un'ora), percorrendo per intero la tappa del giorno insieme alla Carovana. Ed è stato in quei momenti, tra un comune e l'altro, che ho percepito forte la magia del Giro: quella che da casa, guardando la tv, fai fatica a comprendere. 

Il Giro è una gran festa, che coinvolge tutti: appassionati di ciclismo ma anche persone che non distinguono una bici da corsa da una Graziella (peraltro gran bici) e che hanno solo voglia di condividere un momento "storico" mettendoci un entusiasmo che mi ha lasciato incredulo. Guardare e salutare i tanti bambini felici, ansiosi, genuini, veri, come solo i piccoli sanno essere, mi ha emozionato. Possono sembrare cose banali o scontate, ma quando le vivi in modo così diretto lasciano il segno. 


Intanto più aumentavano i km in sella e più cresceva la complicità tra me e la Niken GT. Di lei ne parlano molto gli appassionati, nel bene e nel male: si dividono in quelli a favore di un concetto diverso di moto e in quelli che "di moto ne esiste una sola: ha due ruote e puzza di benzina". A me è piaciuta dai primissimi metri. È più agile e leggera di quanto mi aspettassi, e regala un feeling e una sensazione di sicurezza senza eguali.

Non può essere un fulmine nei cambi di direzione, ci sono delle inevitabili inerzie, ma sa essere divertentissima anche nella guida sportiva (perché puoi osare tanto, senza nessun timore). La GT poi è anche comoda, con una bella posizione di guida, con le borse, il parabrezza alto, la sella comfort e le manopole riscaldate (che ho usato diverse volte, soprattutto alle prime ore del mattino). 


Abbiamo attraversato tanti paesini e comuni, alternando strade urbane a sentieri extraurbani, andature blande ad altre più sostenute, circondati quasi sempre dalle splendide colline toscane. Da un lato smanettando sulle mappe dell'acceleratore – dalla più aggressiva alla più soft  – godendoci il gran comfort offerto dalla Niken GT e dall'altro salutando gli appassionati e avvisandoli in qualche modo che non mancava molto, che il gran momento stava per arrivare.

Poi l'arrivo a Orbetello, nella splendida cornice dell'Argentario. La sosta definitiva. La volata e la festa più grande. Per noi finisce qui, ma è stato un gran giorno, con una gran compagna di viaggio, forse da molti snobbata per il suo aspetto e la sua "unicità". Per il Giro è solo una tappa che arriva alla fine. Oggi si riparte proprio da Orbetello, in direzione Frascati. E sarà un'altra giornata di emozioni: per i ciclisti e per gli spettatori. 


 

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Il Mattino