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ROMA - C’è un altro virus che da molti anni miete vittime nel nostro Paese e che per essere debellato richiede il lavoro congiunto e coordinato delle Autorità e delle industrie. È quello della pericolosità delle strade, dove ogni anno ci sono 3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 241.384 feriti ospedalizzati, con conseguenze facilmente immaginabili per il sistema sanitario e i costi sociali. È quanto è emerso oggi nell’evento virtuale di presentazione dello studio di Bosch e Automobile Club d’Italia - realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI in collaborazione con il Politecnico di Torino - che dimostra l’efficacia del sistema di assistenza alla frenata, uno degli ADAS più importanti, negli incidenti per tamponamento. L’evoluzione tecnica delle auto e dei veicoli da trasporto permette di abbassare drasticamente l’indice di sinistrosità ma «per curare questa pandemia occorre intervenire sul parco circolante che è troppo vecchio» e non offre quindi soluzioni che autonomamente affiancano i guidatori e riducono il rischio di incidenti.
Già nel 2019 la ricerca Bosch-ACI aveva evidenziato anche come i veicoli dotati di ADAS siano coinvolti in un incidente 5,7 volte ogni milione di chilometri, mentre quelli che sono sprovvisti di tali moderne tecnologie di assistenza alla guida vengono coinvolti fino a 15 volte ogni milione di chilometri percorsi.
Per condurre lo studio, è stato necessario incrociare una serie di dati, fra cui le informazioni sulle percorrenze provenienti dalle »scatole nere« di un campione italiano di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, le informazioni sulla natura degli incidenti estratte dal database ACI-ISTAT e i numeri relativi ai modelli di autovetture circolanti registrati nel Pubblico Registro Automobilistico. »Una maggiore e sempre più accessibile diffusione dei dispositivi ADAS rappresenta una straordinaria opportunità per ridurre il numero dei sinistri sulle strade - ha sottolineato Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo e vice presidente di Automobile Club d’Italia - Questo, tuttavia, non ci esonera dall’impegno educativo nei confronti dei conducenti, chiamati sempre più all’adozione di comportamenti di guida vigili e rispettosi delle norme, per un modello di condivisione della strada, nel quale possano circolare in piena sicurezza autovetture e nuovi due ruote leggere«. Anche, e soprattutto, in relazione all’efficacia delle tecnologie ADAS gli standard di sicurezza ricoprono un ruolo sempre più importante nella scelta dell’ auto da acquistare. Una tendenza che risponde anche all’obbligo imposto dall’Unione Europea di dotare di un equipaggiamento di sistemi di assistenza alla guida tutti i modelli di nuova omologazione che saranno introdotti sul mercato a partire dal 2022. Gli ADAS non solo supportano i guidatori in situazioni critiche o di traffico intenso, monitorando le situazioni complesse, ma aiutano anche a evitare incidenti e a salvare vite.
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