DETROIT - Le trattative fra General Motors e il gruppo PSA procedono serrate, con l’obiettivo per gli americani di Gm di chiudere la vendita di Opel entro la fine della...
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La cancelliera Angela Merkel ha ribadito anche nelle ultime ore come la priorità è garantire i posti di lavoro. Una necessità importante soprattutto in un anno elettorale per la Merkel. Il sindacato Ig Metall è sulla stessa linea della cancelliera: «ci attendiamo che siano protetti i posti di lavoro e gli stabilimenti». E ricorda come i 20.000 dipendenti di Opel sono tutelati sul fronte dei licenziamenti almeno fino al 2018 dai loro attuali contrattati salariali. «Siamo pronti a trattare con PSA in caso di acquisizione in modo aperto e costruttivo» mette in evidenza Wolfgang Schaefer-Klug, il presidente del sindacato dei lavoratori di Opel. Gm e PSA lavorano alla definizione di un accordo quadro da presentare giovedì, quando Peugeot Citroen presenterà i risultati annuali. La cifra intorno alla quale si lavora per Opel sono 2 miliardi di dollari, di cui 1 miliardo di dollari in contanti e l’assunzione di un miliardo di dollari di passività.
L’unione «libererà sostanziali sinergie e migliorerà la posizione di mercato di Psa in Europa, dove la casa automobilistica continua a perdere quote di mercato dal 2010» afferma Falk Frey, analista di Moody’s. Per Gm non si tratta del primo tentativo di vendere Opel. nel 2009 l’allora amministratore delegato, Fritz Henderson, aveva cercato di convincere il consiglio di amministrazione a vendere la quota di maggioranza di Opel e Vauhall alla canadese magna International e alla russa Sberbank. L’idea è stata bocciata dal cda nel novembre 2009 e Henderson ha lasciato il suo incarico nel dicembre dello stesso anno. Dal quando è uscita dalla bancarotta nel 2009, Gm ha perso in Europa 9,1 miliardi di dollari.
Il Mattino