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Diversi costruttori cinesi, tra cui Mg, Byd e Chery, stanno esaminando la possibilità di aprire stabilimenti in Messico e poter aggirare così le norme statunitensi previste dall’Inflation Reduction Act (IRA) che impediscono l’erogazione di incentivi a modelli elettrici costruiti fuori del Paese. Il Messico ha un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e quindi una vettura fabbricata in quel Paese risulta a tutti gli effetti US Made, così da comportare un beneficio sul credito d’imposta di 7.500 dollari per veicolo. Il trend delle localizzazioni produttive in Messico - sempre più numerose - preoccupa il Governo Usa e, mentre il sentimento anti-cinese cresce a Washington e tra gli elettori della classe operaia, alla Casa Bianca starebbe preparando una modifica dell’IRA per bloccare questa attività. Il Governo ha tra l’altro introdotto recentemente nuove norme per impedire alle Case automobilistiche statunitensi di utilizzare materiali e parti provenienti da Cina e Russia nei loro modelli elettrici.
Questa misura aggiuntiva - commenta WardsAuto nel riferire la notizia - come sta rendendo la catena di fornitura per i costruttori locali estremamente impegnativa a causa dell’attuale dominio della Cina nella tecnologia delle batterie.
Il Mattino