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Prestazioni da imbarcazione sportiva, e tuttavia il Grand Banks 60 resta un comodissimo yacht in grado di navigare placidamente anche in assetto dislocante (e su fondali bassi) o, all’occorrenza, semidislocante, con il “valore aggiunto” di una praticità d’uso che rende la barca gestibile da una coppia anche senza equipaggio.
La motorizzazione base è costituita da due Volvo Penta D13 da 800 hp con trasmissioni in linea d’asse. In tal modo si può raggiungere la velocità massima di 31 nodi, mentre l’andatura di crociera si attesta sui 25 nodi. Riducendo la velocità a 10 nodi, l’autonomia di navigazione raggiunge le 2.000 miglia nautiche. I succitati 36 nodi si raggiungono invece optando per due Volvo Penta IPS1200 da 900 hp.
Il design esterno è quello di un vero yacht d’altura, con un flybridge ampio e ben protetto, larghi camminamenti laterali ben riparati dalla falchetta e un fly che si stende fino alla poppa coprendo il pozzetto. Sia sul fly che nel pozzetto di poppa abbondano gli spazi e le sedute. In opzione si può anche optare per la chiusura del ponte sole su tutti i lati creando un salone protetto e panoramico.
La cabina armatoriale, ampia, funzionale e luminosa, si trova a centro barca. Per gli ospiti sono disponibili tre cabine di dimensioni generose, “non troppo dissimili da quella riservata all’armatore” tiene a precisare il cantiere, sottolineando la cura messa per assicurare il massimo comfort a tutti. Altro pregio non trascurabile è la capacità di dare luce e aria all’interno: ampie finestre assicurano ventilazione e luminosità naturale al salone, alla zona della timoneria interna e alla cucina. Quanto basta per rendere il nuovo GB 60 uno yacht ideale sia per il diporto privato sia per il charter. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino