Grazie all'introduzione del budget cap, il team Haas non lascerà la F1

Kevin Magnussen in azione ai test di Barcellona con la Haas-Ferrari
Il budget cap salverà il team Haas? La squadra americana, entrata in F1 nel 2016 ottenendo subito ottimi risultati, lo scorso anno aveva vissuto una stagione a dir poco...

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Il budget cap salverà il team Haas? La squadra americana, entrata in F1 nel 2016 ottenendo subito ottimi risultati, lo scorso anno aveva vissuto una stagione a dir poco disastrosa, portando il boss Gene Haas a riflettere sulla opportunità di proseguire l'avventura nel Mondiale dichiarando: "Voglio vedere come inizierà il 2020. Un altro anno negativo non giocherebbbe a favore. A livello economico la F1 non ripaga, posso dirlo. Questo modello di business non aiuta le squadre più piccole, sette team ricevono il 30 per cento di tutti i guadagni. Almeno nel nostro caso, solo un terzo dei nostri costi viene finanziato. È uno sport difficile, di poco beneficio a chi non sta nelle prime quattro o cinque posizioni".


Dopo poche settimane è scoppiata l'emergenza Coronavirus, il Mondiale F1 è stato rinviato e i team hanno iniziato a conoscere una crisi sempre maggiore: ogni Gran Premio saltato equivale a una perdita di almeno 2 milioni di euro. Nel frattempo, si è fatta largo con sempre maggiore insistenza l'idea prima, la conferma poi, del budget cap, ovvero una limitazione delle spese in F1 uguale per tutte le squadre, dalla migliore alla peggiore. E le cose sono cambiate permettendo ai team che non fanno parte di un grande costruttore, di essere più ottimiste. Gunther Steiner, team principal Haas, ha affermato: "Penso che rimarremo in F1, il budget cap avvicinerà tutti i team, ed essere competitivi sarà d'aiuto. Sono in contatto con Gene Haas quasi ogni giorno, vuole essere coinvolto su quanto sta accadendo, e sembra soddisfatto".


 A supporto di questa tesi anche uno dei due piloti della squadra, Kevin Magnussen (l'altro è Romain Grosjean) che a un giornale danese ha affermato: "Il tetto alle spese è destinato ad essere abbassato dai 175 milioni di dollari iniziali e questo può farci diventare più competitivi. Stiamo parlando di un limite che in realtà è vicino al nostro attuale budget e significa che potremo andare avanti senza cambiamenti, di fatto, mentre molti dei nostri avversari dovranno operare dei tagli". In primis Ferrari e Mercedes... Leggi l'articolo completo su
Il Mattino