I piloti, affascinati dal circuito del Mugello, vogliono che entri stabilmente nel calendario

Nella foto, il circuito del Mugello
Tanti anni fa, Enzo Ferrari aveva definito il circuito di Imola il piccolo Nurburgring, riferendosi al terribile Nordschleife e non certo al tracciato moderno. La pista che...

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Tanti anni fa, Enzo Ferrari aveva definito il circuito di Imola il piccolo Nurburgring, riferendosi al terribile Nordschleife e non certo al tracciato moderno. La pista che lambisce il fiume Santerno era una delle più belle e difficili di Europa, se non del mondo, tanto che i team della F1 lo avevano scelto per svolgere i test, come oggi si usa fare a Barcellona. Poi, il terribile fine settimana del 1° maggio 1994 ha cambiato il volto dell'autodromo e nulla è più stato come prima. La F1 però, ha scoperto lo scorso weekend l'autodromo del Mugello, che possiamo definire una piccola Spa-Francorchamps, e ne è rimasta affascinata. In particolare, i piloti. Poco conta se il punto classico per sorpassare era solo uno, alla prima curva chiamata San Donato, anche se qualcuno è riuscito a scavalcare gli avversari in altre zone.


Nel calendario del Mondiale vi sono circuiti dove non si sorpassa e sono pure senza anima. Il Mugello invece, è stata una vera sfida per i piloti che hanno chiaramente affermato l'intenzione di tornarci, benché non dipenda da loro... "Questo circuito è fenomenale", ha affermato Lewis Hamilton. Ben altra storia rispetto ai cosiddetti "tilkodromi" che da due decenni affollano il calendario, spesso senza particolari peculiarità. "E non credo nemmeno che sia pericoloso", ha aggiunto Hamilton. Il mega-incidente al restart, infatti, è da ritenere figlio di cause differenti.

L'impianto di Scarperia rimane della vecchia scuola, con cambi di pendenza e curvoni veloci che hanno fatto divertire tutti i protagonisti del Mondiale. Le vie di fuga in ghiaia, un po' come a Suzuka, non perdonano gli errori. Del resto sin dalla vigilia non c'erano dubbi sul livello di pilotaggio necessario, ad esempio nella caccia alla pole-position, mentre domenica è andata meglio del previsto. Si temeva una processione di vetture, complice una larghezza inferiore rispetto agli standard più recenti, eppure i sorpassi non sono mancati. Non solo in fondo al rettilineo principale, unica zona DRS designata, ma persino in curve insospettabili. "Ad essere onesto, prima del via ero un po' scettico, ma di sorpassi ce ne sono stati molti. Il circuito è fantastico e sì, vorrei tornarci", ha commentato Charles Leclerc, nonostante il ferrarista di attacchi ne abbia dovuti subire, più che averne messi a segno.


"La gara è stata ricca di eventi, anche per la natura del tracciato. Ci sono stati bellissimi sorpassi e il layout ad alta velocità ha reso il compito dei piloti parecchio impegnativo. È stata una vera prova fisica e mentale, visto inoltre il forte caldo", ha sottolineato Ross Brawn, responsabile sportivo della F1. "La Toscana è una regione splendida, ma in tutti i miei anni in Ferrari, facendo test qui, non avrei mai immaginato che la F1 ci avrebbe corso". Ci sarà un bis, nel 2021 o più avanti? Ad oggi non è uno scenario contemplato, perché il GP è stato organizzato quale risposta alle circostanze create dal Coronavirus. Qualcosa di una-tantum, affascinante anche per questo. Ma ora sappiamo che, in caso di necessità, il Mugello può essere un ottimo jolly nel mazzo di Liberty Media. Pure Daniel Ricciardo vorrebbe una replica, "ma non a spese di Monza", ha puntualizzato. "Sarebbe bello se potessimo averle entrambe". Sperare in due tappe italiane presenti stabilmente, come accaduto fino al 2006 con Imola, in condizioni normali forse è utopia. Ma chissà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino