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MONACO - L’automobile cerca un nuovo inizio in Germania con un salone che sostituisce quello di Francoforte, ma cerca una definizione più ampia in un luogo diverso. Benvenuti a Monaco di Baviera dove lo IAA (Internationale Automobil-Ausstellung) completa la propria denominazione con la parola “mobility” e arriva dopo 70 anni trascorsi sulle rive del Meno, prima di rimanere vittima della crisi dei saloni e poi della pandemia. Una sorta di “Auto Fest” alla spina (ma non per la birra) che invita a vivere e preferisce non pensare alla crisi dei semiconduttori, dividendosi tra i padiglioni della fiera e le piazze della capitale bavarese dove il pubblico può abbeverarsi non solo di automobili, ma di tutto quello che oggi permette di muoversi in modo sostenibile: dalle app ai monopattini, dai quadricicli alle bici a pedalata assistita. Monaco si è guadagnata questo onore spuntandola niente meno sulla capitale Berlino e su Amburgo (seconda città della Germania) per varie ragioni.
La più importante è che tra i land della Baviera e il confinante Baden-Würtennberg si trovano Audi, BMW, Mercedes e Porsche – Volkswagen è più Nord, nella Bassa Sassonia – oltre ai principali fornitori (Bosch, Schaeffler e ZF) dell’industria automobilistica più potente d’Europa: oltre 15 milioni di auto vendute delle quali 5 prodotte in patria. Gli onori di casa dovrebbero farli quelli di BMW, ma a giudicare dal numero di stand – ben 3 – e delle novità presentate, la parte del leone la fa la Mercedes. Sarà per il senso di sfida o per convinzione, la Stella ha a Monaco ben 5 modelli elettrici. Tra quelli pronti per la targa ci sono la EQB, suv 7 posti compatta, e la EQE, berlinona destinata ad affiancare la Classe E per impersonare, in chiave elettrica e futura, una delle Mercedes storicamente più pure e autentiche. Intanto la AMG declina il monopolio di 7 anni nell’era della Formula 1 ibrida con la GT 63 S E Performance: motore 4 litri V8 ed elettrico ricaricabile che generano 842 cv e 1.400 Nm per prestazioni mostruose (316 km/h, 0-100 km/h in 2,9 s.) e 12 km di autonomia in elettrico in città.
Per appagare la voglia di ruote alte, ma in forma di station wagon, ecco la Classe C Allterrain. BMW invece fa vedere al pubblico nel cortile di casa le nuove iX e i4, compresa la versione M50 da 400 kW che è la prima M elettrica di BMW: novità pronte a completare una gamma alla spina sempre più ampia e diversificata che entro il 2030 dimezzerà le emissioni di CO2 dei veicoli BMW rispetto ai livelli del 2019. Ma per la mobilità ad emissioni zero la Bayerische Motoren Werke ha anche altre idee e una è la iX5 Hydrogen, realizzata insieme con Toyota. Lo stack da 125 kW di potenza è giapponese mentre i serbatoi in materiale composito da 6 kg e il sistema elettrico da 275 kW sono tedeschi. L’autonomia è di circa 500 km, emette solo vapor acqueo, le modanature sono stampate in 3D con materiali riciclati e gli pneumatici Pirelli sono costruiti in gomma naturale certificata e in rayon derivato dal legno. Kia, che in Germania ha il suo quartier generale europeo, fa vedere per la prima volta al pubblico la sua EV6, elettrica dallo stile innovativo ed originale, e la Sportage di quinta generazione.
Il suv compatto coreano manda definitivamente in pensione la calandra a “naso di tigre” e raggiunge nuove vette per digitalizzazione, cura costruttiva ed efficienza.
Il Mattino