La marcia indietro repentina della FIA sul finto caso Wolff-Stoddart

Da sinistra il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem con il direttore esecutivo della Mercedes in Formula 1 Toto Wolff
Verrebbe da citare una battuta del grande Totò: "Se non sapete fare il calzolaio, fate il farmacista. Calzolai si nasce, non si diventa". Una boutade che...

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Verrebbe da citare una battuta del grande Totò: "Se non sapete fare il calzolaio, fate il farmacista. Calzolai si nasce, non si diventa". Una boutade che calza a pennello per qualche burlone della FIA che dopo aver lanciato un comunicato sul nulla, in quanto diceva e non diceva, insinuava cose senza averle a fondo verificate, minacciava l'apertura di una inchiesta (ma con quali prove?) coinvlgendo Toto Wolff e sua moglie Susie Stoddart per presunti spifferi (non verificati) riguardanti segreti inconfessabili di FOM e FIA, ora ha messo la retromarcia davanti allo tsunami che si è abbattuto su Place de la Concorde a Parigi. Dove ha la sede la Federazione Internazionale.


E sì, perché dopo la sfuriata di Mercedes, Stoddart e niente che po' di meno, Liberty Media, inferocita per non essere stata avvisata di quel comunicato imbarazzante, e dopo aver constatato che il mondo della F1 tutto si è indignato per le accuse sotto traccia alla coppia Wolff-Stoddart che facevano seguito a un articolo di Business F1 senza arte né parte, se ne è uscita in serata con un altro comunicato, della serie, meglio che ce ne stavamo al pub...

“In seguito a un esame sul Codice di condotta e sulla policy sul confitto di interessi della Fom e alla conferma che sono in vigore misure di protezione adeguate per mitigare ogni potenziale conflitto, la FIA si dichiara soddisfatta che il sistema di gestione della conformità della Fom sia sufficientemente solido da impedire ogni divulgazione non autorizzata di informazioni riservate. In quanto ente regolatore, la FIA ha il dovere di mantenere l’integrità del motorsport e ribadisce il suo impegno verso integrità e correttezza. Possiamo confermare che non sono in corso indagini in termini di etica o disciplinari su alcun individuo”.  

Dunque, viene scritto che non sono in corso indagini quando soltanto 48 ore prima si minacciava di aprire una inchiesta...

La retromarcia furibonda della FIA si è resa necessaria dopo che nove team hanno emesso il medesimo comunicato sui loro rispettivi social: “Confermiamo di non aver inoltrato alcun reclamo alla FIA su informazioni confidenziali passate da un membro della FOM a un team principal. E con orgoglio confermiamo il nostro supporto alla F1 Academy e al suo direttore”. Che è, appunto, Susie Stoddart. Ed evidentemente, non sono stati in grado, in FIA, di raccogliere alcuna prova.


"Se non sapete fare il calzolaio, fate il farmacista. Calzolai si nasce, non si diventa" Leggi l'articolo completo su
Il Mattino