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TORINO - Luca Napolitano, Ceo della marca Lancia, ha celebrato i 115 anni di storia di questa iconica Casa automobilistica presentando il secondo capitolo del docu-film ‘Eleganza in movimento’ fruibile via YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=KgQM3S01Upc). Nell’episodio intitolato ‘Un marchio con un’identità unica’ Luca Napolitano assieme a Roberto Giolito, head di heritage dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth, hanno proseguito nel viaggio nel tempo, dal 1906 ai giorni nostri, dialogando sull’evoluzione del logo e sull’origine dei nomi delle vetture iconiche Lancia. “Lancia è un marchio con un’identità che nasce forte fin da subito e che rimane inalterata per 115 anni - ha detto Napolitano -. Una identità fatta da un logo elegante e distintivo, ma anche da tanti nomi di modelli iconici che hanno fatto sognare milioni di appassionati in tutto il mondo e che si ispirano all’alfabeto greco e alle vie consolari romane.
Si tratta di un patrimonio che pochi altri marchi automobilistici possono vantare, un patrimonio che vogliamo preservare e da cui trarremo ispirazione per costruire il futuro della nuova Lancia”. Oltre che attraverso le sue iconiche automobili, sempre all’avanguardia della tecnologia e del design, la storia e l’identità di Lancia possono essere raccontate anche attraverso l’evoluzione del suo logo, da sempre caratterizzato da due elementi fondamentali: il volante e l’asta di una lancia. Nel 1907 il primo logo è semplice ed essenziale. Il nome Lancia è scritto in bianco e in stampatello maiuscolo su uno sfondo scuro e rettangolare. L’iniziale L - notevolmente più grande e leggermente sfalsata - è già un elemento stilistico che contraddistinguerà il logo per decenni.
Così, nel 1911, affida al suo caro amico conte Carlo Biscaretti di Ruffia - illustratore, pubblicitario e appassionato di auto, oltre che ideatore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino - il compito di creare il nuovo marchio. “Biscaretti di Ruffia propone cinque diversi bozzetti, disegnati a mano e colorati ad acquerello - spiega Giolito - e Vincenzo Lancia sceglie quello che rappresenta al meglio la filosofia del marchio, attraverso alcuni suoi segni distintivi: il volante a quattro razze, il comando dell’acceleratore a mano, la bandiera rettangolare e l’asta a forma di lancia. Pochi elementi, tutti ben connotati, alcuni dei quali rimarranno inalterati nel tempo”. Il nuovo marchio verrà adottato a partire dal 1922. Nel 1929 il logo Lancia cambia ancora forma e attorno al cerchio del volante stilizzato compare uno scudo di forma triangolare. Anche questo logo è disegnato da Biscaretti di Ruffia e perfeziona alcuni dettagli, con i colori oramai definiti: il blu viene utilizzato per lo scudo, la bandiera e la lancia, il bianco contraddistingue lo sfondo e il volante, mentre l’oro impreziosisce i profili e soprattutto la scritta. Nel 1957, con l’introduzione della Flaminia, debutta un nuovo logo, essenziale, ma pur sempre nobile ed elegante.
Lo stile è più asciutto, con scudo e volante sostituiti da semplici forme geometriche stilizzate. Il precedente largo utilizzo del colore si trasforma in bicromia blu-argento. Restano i due dettagli caratterizzanti: la lancia che sorregge la bandiera e la bandiera stessa con la scritta Lancia, sempre in stampatello maiuscolo. A seguito dell’acquisizione di Lancia da parte del Gruppo Fiat, il logo è oggetto nel 1969 di un altro profondo restyling che riprende - modernizzandolo - la forma rettangolare del 1907. La prima vettura a utilizzarlo è la Beta del 1972. Nel 1981, grazie all’opera del designer Massimo Vignelli, ritorna però lo scudo Lancia, attualizzando dalla versione del 1929. Scudo, lancia, volante e bandiera sono stilizzati, mentre la scelta dei colori si limita all’alternanza tra blu e bianco. Per la prima volta la lettera L viene ridimensionata ed equiparata alle altre lettere. L’eleganza del logo per Il nuovo millennio accresce l’eleganza del logo Lancia: nel 2007 il colore blu trasla verso una tonalità più scura e più lucida. Lo scudo resta a contorno e il volante è rivisto completamente, nel segno dell’essenzialità, con le quattro razze che si trasformano in due ‘punte’ sopra e sotto la scritta Lancia, mentre scompare la lancia con la bandiera su cui appariva il logo.
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